Ok, riprendo la ruolata...
Senti, Hor, guarda che comunque io non ho affatto detto che schivavo, leggi bene °w° ho scritto che lei compie quell'azione nel tentativo di allontanarlo, ma se l'azione va a segno o no lo avresti dovuto decidere te... comunque non importa °w° spero di aver chiarito.
In questo post, comunque, Isabel viene colpita da entrambi i Ceri, il primo indirettamente, il secondo direttamente.
Isabel non comprese la strategia messa in atto da Nnoitra. Era concentrata sul fatto che iniziava a sentirsi debole, molto debole. Quando Nnoitra la mollò, ci mise un po' a recuperare l'equilibrio e una posizione stabile. Non aveva mai perso così tanto sangue in tutta la sua vita, e i colpi che aveva subito iniziavano a farsi sentire seriamente. Le zampe posteriori tremavano visibilmente e per reggersi in piedi l'Hollow aveva posizionato il suo peso tutto sulle zampe anteriori divaricate, in un equilibrio piuttosto precario. Ansimava, ma nonostante tutto gli occhi rossastri che brillavano sotto la maschera trasmettevano ancora determinazione e rabbia.
Seguì con lo sguardo il salto dell'Arrancar, stupita dalla forza che aveva nelle gambe e nelle braccia, seppure sembrasse così esile. Con un grugnito, galoppò come potè verso destra, in direzione di una punta rocciosa che si elevava in direzione del cielo notturno. Dei due Cero, Isabel ne aveva notato solo uno, la vista era appannata e le reazioni iniziavano a farsi lente. Raggiunto lo spuntone, vi si arrampicò con due agili balzi e saltò a sua volta, cercando di respingerlo sfruttando sia il suo raggio annientante, sia la spinta del salto.
A mezz'aria, abbassò il capo ma ci mise più del previsto a generare il Cero. *
Merda...!* I due raggi si scontrarono in ritardo, più vicino a lei di quello che si aspettasse, e l'onda d'urto la colpì in pieno facendole perdere l'orientamento e mandandola a sbattere violentemente a terra. Grugnì quando sentì un acuto dolore alla zampa anteriore sinistra e gettò terrorizzata uno sguardo alla caviglia, fortunatamente non rotta. Se fosse successo, sarebbe stata la fine.
Mentre pensava a queste cose, il secondo Cero di Nnoitra si avvicinava sempre di più. Concentrò tutta se stessa per alzarsi e fronteggiare di nuovo l'Arrancar, non intuendo il perchè della sua esitazione, almeno non finchè non percepì quella sensazione di paura istintiva che precede ogni singolo colpo che si sta per ricevere, qualunque creatura si sia. Abbassò istintivamente la testa cercando di rannicchiarsi, cosa che non le riuscì difficile visto che si reggeva a malapena in piedi, e il raggio la colpì in pieno, generando una potente esplosione. La nube di polvere ci mise parecchio a diradarsi, ma Isabel non era sicura di rendersi conto di quello che stava succedendo attorno a lei.
Era viva? Sì, senz'altro. Altrimenti non avrebbe sentito quell'acutissima sensazione di dolore in tutto il corpo, che le faceva venire voglia di urlare. Ma era così sfinita da non riuscire a dire quasi nulla, se non a respirare affannosamente, sdraiata a terra in modo scomposto. La maschera aveva parecchie crepe, ed era sicura che la maggior parte della sua pelliccia candida era ormai andata a farsi benedire. Il bruciore tremendo era reso ancora più insopportabile dalla sabbia che si depositava sulle ustioni.
*
Sono stata sconfitta...?* si chiese. Non sapeva cosa avesse intenzione di fare ora Nnoitra. Sarebbe riuscita a generare ancora un Cero, al massimo due, ma dubitava che sarebbero mai serviti a qualcosa contro un Arrancar di simile potenza. L'aveva davvero sottovalutato, e non potè fare a meno di darsi della stupida per questo. *
Dannazione... io voglio combattere!* pensò piena di rabbia, mentre alzava il collo nel tentativo di far rispondere le zampe ai suoi comandi. Ci riuscì in parte, mettendosi almeno dritta, ma una volta in quela posizione seppe che non sarebbe riuscita ad alzarsi.
Attese di sentire la sua condanna uscire dalle labbra dell'Arrancar. Non aveva altra scelta che inchinarsi al suo destino, era ovvio. La morte per lei sarebbe stata certa, ne era convinta, così come cercava disperatamente un modo di uscire da quella situazione e fare a pezzi quel maledetto bastardo che l'aveva ridotta in quello stato.