I per indagine, R per reincontro, S per sangue.

Agito era divertito da tutto ciò. erano anni che i due non combattevano assieme, ma le emozioni non erano arruginite.
a quanto pareva, Akira decise di sfruttare il suo ultimo e potentissimo attacco.

fuck, non credere che sarò da meno!

la bocca dello squalo si spalancò in tutta la sua grottesca magnificenza e al suo interno si creò nuovamente la sfera di reiatsu, ma stavolta molto più grande e potente.

cero!

il raggio partì in concomitanza con la saetta dello shinigami, che in quanto a dimensioni, certamente perdeva nel confronto.
i due attacchi si scontrarono, ma non si intralciarono.
la saetta si uniformò al cero e lo stesso raggio, non perse potenza e velocità nel impatto con l'attacco avversario.
entrambi si stavano inevitabilmente avvicinando al proprio bersagio.
l'unica fortuna del arrancar fu che proprio nell'istante prima di essere colpito, aveva serrato le fauci, quindi Hitouchi no Tokkan, lo colpì sul muso, e fu in gran parte respinto dalla hierro, resa molto più spessa dopo la ressurrection.
ma nonostante questo il danno recepito da Agito, fu ingente.
mentre l'impatto con il cero aveva alzato un discreto polverone, rendendo impossibile al ragazzino capire se il suo attacco avesse avuto effetto.

fuck you, spero che ti sia piaciuto il mio cero alla massima potenza...

lo squalo si adagiò a terra, e tornò nella sua forma non rilasciata.
una grande cicatrice solcava il suo petto, e difficilmente sarebbe sparita in tempi brevi, ma non ci avrebbe fatto caso.
intanto cosa aveva riservato ad akira il destino?

Agito si avvicinò ad Akira e si accovacciò di fronte a lui

certo che non sei rimasto la mammoletta di un tempo...
comunque ti ho dato la mia parola, quindi apri quelle merdose orecchie e ascoltami bene, non mi ripeterò due volte...
qualche giorno fa quella merda di Aizen ha mandato un arrancar a recuperare una cosa in questa zona... quindi se uno shinigami è morto, altri non può che essere lui.

Agito si sedette a gambe larghe, appoggiandosi con le mani all'indietro e continuò.

il suo grado te l'ho detto prima, è la fracciòn della cuarta espada, il suo nome è Lionel Rogers... lo riconosceresti facilmente tra mille, è un borioso figlio di puttana, fa tanto il freddo, ma quando inizi a menarlo perde il controllo... è una comica *kufufu*

Akira si alzò, Agito emulò lo shinigami, per poi fissare con uno strano sguardo la mano tesagli dal ragazzo. rise, si voltò ed iniziò ad incamminarsi verso il garganta con le mani nelle tasche dei pantaloni...

nonostante tutto, sei ancora fin troppo ingenuo. io e te ora siamo gli opposti... cane e gatto, caldo e freddo, luce ed oscurità...

Agito tirò fuori la mano destra dai pantaloni e fece un cenno di saluto, per poi fermarsi di punto in bianco e grattandosi la testa aggiunse

Akira, stai attento, a differenza di me, lui non è un tuo amico... vedi di sopravvivere a lungo, così un giorno avrò la possibilità di rifarti il culo a tarallo... ah, la prossima volta ti farò salutare anche Akito... oggi quell'imbecille ha giocato troppo e sta ancora dormendo...

entrato nel garganta, il ragazzino si fermò nuovamente, dando le spalle allo shinigami

a presto, Akira.

il garganta si richiuse dietro di lui e la sua reiatsu sparì con lui.

Avanti.

una volta entrato, Akira potè notare, oltre al ufficio sottosopra, anche che al posto del capitano hitsugaya, si sedeva una ragazza magra e con la veste di capitano.
come non riconoscere soi fon, capitano della seconda brigata e comandante dell'unità mobile segreta.

Udo hai detto? entra, devo porti alcune domande sul caso Akatsuki... cosa sono quelle ferite? e come mai la tua divisa è in quelle condizioni, recluta?

disse in maniera quasi dispregiativa, rivolgendosi ad Akira, la cui unica fortuna era che la sua armatura di elettricità aveva impedito che la reiatsu di Agito si attaccasse al suo corpo.

soi fon fissò con ancor più disprezzo il giovane, indecisa se procedere con le maniere pesanti, o essere buona e falro parlare con le gentili.
scelse la seconda, per il momento.

ragazzino, qui le domande le faccio io.
cosa mi sai dire sul traditore fuggito in compagnia dell'arrancar la scorsa notte, chika akatsuki? aveva dato dei segnali sulla sua intenzione di trasferirsi sotto il comando di Aizen?
da quel che posso leggere in questi incartamenti che hitsugaya teneva sulla sua scrivania, eravate intimi, quindi qualcosa devi sapere...

disse con un mezzo sorriso, quasi sprezzante volto ad intimorire Akira.

soi fon si irritò.

sciocco ragazzino! con chi credi di avere a che fare?
non sono un tuo pari, quindi evitami i tuoi sorrisetti da idiota se non vuoi passare qualche mese in cella di detenzione!

urlò, sbattendo il pugno sulla scrivania. si avvicinò furiosa ad Akira e con la mano destra prese per il collo il ragazzo

...e cosa centri tu con il capitano 10? da queste carte risulta che tu da qualche giorno sei stato trasferito nella undicesima sotto tua precisa richiesta, quindi adesso tu Udo,mi dirai cosa ci fai qui, con l'intenzione di parlare del caso Akatsuki con quel moccioso, e quando dico adesso, non intendo tra due minuti, non intendo tra 30 secondi, intendo immediatamemente!

il capitano era chiaramente passato al primo metodo di interrogatorio, a lei di certo più congeniale.
sarebbe riuscito lo shinigami a sopportare la pressione e a trovare una scusa valida?

soi fon sorrise soddisfatta e lasciò cadere a terra il ragazzo.

morto dici? l'hai ucciso tu quindi? parla recluta, o ti ucciderò con le mie stesse mani.

disse mettendo mano sull'impugnatura di Suzumebashi.

soi fon rimase stizzita dalle affermazioni del ragazzo, e tolse la mano dalla zanpakuto.

bene, quindi sei solo un povero ragazzino che sente la mancanza del suo amichetto di giochi...
sei inutile anche nel peggiore dei casi, vattene.

il capitano si girò dando le spalle ad Akira e si risedette sulla scrivania ad esaminare le carte poste su quest'ultima.