Dr. Acula |
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| il piede di Agito si trovava ad un millimetro dal collo della sua copia, un ghigno di soddisfazione comparve sul suo volto.
*preso! muori feccia!*
inaspettatamente, il vuoto fu l'unica cosa che colpì. il nanosecondo precedente al probabilmente colpo fatale, fu l'ultimo della seconda copia della cuinta fràccion, che si disghregò in polvere, rimanendo compatto finchè l'arrancar non colpì altro che polvere, cioè quello che rimaneva del suo avversario.
*che cazzo...?!?*
per un istante rimase confuso, credendo che la propria copia avesse chissà come schivato quel calcio, tanto veloce e preciso quanto potente. diede un'occhiata nelle immediate vicinanze. niente. di seguito notò che pure le copie di Lionel ed Animus erano scomparse.
ma come? tutto qui?
mentre si lamentava, dalla sabbia fuoriuscì un hollow. talmente deboluccio che la cosa che attirava maggiormante l'attenzione dei presenti era la sua sconvolgente magrezza. costui urlo. parole senza senso, almeno per i tre arrancar che assistevano la scena più attoniti, per via della scoperta di essere stati impegnati così a lungo contro un abominio della natura howlesca del genere, che incuriositi. gli ultimi cadaveri rimasti si alzarono, assumendo le sembianze dei tre arrancar. cosa che accadde anche a dei mucchietti di sabbia, e ciò fu la cosa più strana. le copie, che saranno state in tutto una trentina, poche più poche meno, si posizionarono totalmente a fare come da scudo frontale al loro padrone, se così lo si poteva chiamare.
...
la mente di Agito vacillò.
no, cioè... questo quarto di sega ci ha preso per il culo finora, e si dimostra pure un imbecille totale?!? FFFFFFFFFFUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU.....
Agito sparì usando il sonido, per ricomparire direttamente alla spalle della creatura, pugni chiusi, gambe allargate e leggermente piegato sulle ginocchia e una gran sfera luminosa rossa all'interno della bocca, spalancata come non mai...
....UUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUCCCCKKKKKKKKKKKKKKK!!!!!!!!!!!!!!
Agito ci mise tutta la furia che aveva in corpo in quel singolo cero, non gliene fregava mezza di uscirne spompato, nè di rischiare di colpire i suoi compagni. ciò che desiderava ardentemente era far sparire dalla faccia dell'hueco mundo quell'insulso essere che aveva osato beffarsi di lui. dalla sfera partì il più grande, e soprattutto il più incazzato cero che il piccolo arrancar avesse mai sparato in "vita" sua.
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