Hayato, inizialmente, sembrava molto tranquillo del fatto che il mio Amore era uno shinigami. Ero contenta, magari, dopo quello che gli avevo detto, si era ricreduto sul loro conto! Feci un sorriso. Chissà che cosa stava facendo Den. Ero un po’ preoccupata perché sapevo che le cose non andavano molto benne nella Soul Society.
*Torna presto Amore mio* pensai, mentre guardavo nuovamente fuori dalla finestra.
-Ack!! uno shinigami??? oddio scusa prima ho parlato male di loro, oddio scusa non sapevo... non volevo offenderlo, scommetto che è molto gentile e che aiuta tutte le anime!!-Disse ad un certo punto. Certo che era proprio buffo quel ragazzo! Stavo bene in sua compagnia. Chissà perché ma mi trovavo bene con tutti ultimamente. Forse avevo bisogno di molto affetto. Quell’affetto che mi era mancato prima di trasferirmi a Karakura. L’unica persona con cui mi ero trovata bene era il mio maggiordomo. Adesso sembrava come se io stessi riscoprendo la bellezza dell’adolescenza, anche se ormai l’avevo quasi passata.
Non ti preoccupare Hayato. Non potevi saperlo che è uno shinigami Gli dissi facendo un sorriso per rassicurarlo. In fondo non l’aveva offeso, cioè, ognuno la pensava come voleva. E a me non faceva differenza se era shinigami, umano o qualsiasi altra cosa. Io amavo il mio Den, e per me era davvero importante.
Hayato poi disse una cosa davvero molto dolce, cosa che da lui non mi sarei mai aspettata. Lo vedevo molto di più come un tipo scherzoso, non serio e poetico. Chissà che cosa gli era successo in quei secondi…non feci nemmeno a tempo a rispondere che già Hayato si era alzato per andare via. In effetti c’eravamo trattenuti un bel po’ a causa del temporale, e sicuramente aveva di meglio da fare che stare qui a fare compagnia ad una ragazza a cui mancava il suo amato.
Con la mano mi salutò mentre si avviava verso la porta e usciva. Io non dissi nulla. Andai invece verso il barista, visto che Hayato non aveva nemmeno pagato (xD). Ma per me non c’era problema, ero ricca, e comunque mi aveva fatto un favore a tenermi occupata, quindi pagare non era un problema.
*A presto Hayato*Pensai, sorridendo.
Poi, salutai e ringraziai il barista con un cenno del capo, e uscii dalla porta. Non avevo l’ombrello con me e piovigginava ancora un po’. Decisi di tornare al parco.