La guerra tra Shinigami e Arrancar - Prima Fase - Il peso della lotta, Kira Izuru VS Avirama Redder

*Fato*

D'un tratto una grande e imponente figura si fece avanti, sul tetto dell'edificio vicino proiettava un'ombra talmente grande da coprire le due figure che stavano lottando tra loro, una reiatsu potente e aggrassiva faceva l'aria pesante, senza dubbio un personaggio così era nettamente più forte dei due duellanti.
Guardando attantamente la figura si poteva notare il suo particolare abito bianco, un foro sul petto, precisamente poco più in alto del plesso solare e uno strano residuo di maschera che disegnava una grande mandibola attaccata al collo.
L'arrancar dalla carnagione scura e dal fisico massiccio osservava il combattimento con aria interessata mentre la sua mano destra si stringeva a pugno sintomo che anche lui voleva combattere con qualcuno.
La sua bocca dalle labbra carnose si mosse e alcune parole ne uscirono fuori.

-Mi hanno vietato di intromettermi in combattimenti come questo, di aspettare e uccidere qualche capitano ma nessuno si offenderà se faccio fuori qualche piccolo shinigami prima della festa-

Disse con aria divertita, quasi per pregustare il massacro che stava per compiere ai danni del povero shinigami biondo.
Pochi attimi passarono fra la frase e le sue prime gesta.
Strinse entrambe le mani e lentamente caricò il pugno destro vicino al suo costato, prese un breve respiro e iniziò a tirare una serie di pugni a vuoto, quando il primo di questi pugni raggiunse il culmine dell'estensione con le braccia una veloce sfera di reiatsu partì dalla sua mano chiusa, subito dopo li colpo si replicò com la mano sinistra e così via completanto la breve serie di attacchi.
Quella particolare tacnica era il Bala utilizzato spesso da Yammi per bombardare l'avversario.
La veloce raffica di colpi raggiunse in un attimo le due figure in lotta, provocando una serie ravvicinata di esplosioni che demolirono letteralmente l'edificio su cui stavano, ma non era finita qui, il possente arrancar aprì la bocca e caricò l'ultimo colpo, un cero, che prontamente sparò mirando la nube di fumo e polvere che aveva sollevato l'attacco di qualche secondo fa.
Ne seguì un'altra, ultima esplosione devastante, l'onda d'urto era talemte potente che ruppe le vetrate dei palazzi vicini, provocando in alcuni casi anche danni nelle strutture linitrofe.
Quella torreggiante creatura rimase li a fissare per un attimo le macerie fumanti dell'edificio che aveva appena demolito, con aria siddisfatta fece un sorriso maligno

-Piccolo e fragile dopotutto-