Tranformers, Regia: Michael Bay

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Mr Prince
icon10  view post Posted on 2/8/2007, 17:54 by: Mr Prince




Transformers (The film)



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Transformers è un film d'azione/fantascienza del 2007 diretto da Michael Bay ed equivale alla trasposizione cinematografica live dei celebri transformers, che si affianca all'omonimo film d'animazione prodotto nel 1986 e all'omonima serie animata del 1984-87.
In Italia il film è uscito il 28 giugno 2007, in anticipo rispetto agli USA dove è uscito il 2 luglio 2007,[1]

SPOILER (click to view)
Titolo originale: Transformers
Paese: USA
Anno: 2007
Durata: 143'
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: azione, avventura, fantascienza
Regia: Michael Bay
Soggetto: Alex Kurtzman, Roberto Orci, John Rogers
Sceneggiatura: Alex Kurtzman, Roberto Orci
Produttore: Ian Bryce, Tom De Santo, Lorenzo di Bonaventura, Don Murphy
Produttore esecutivo: Brian Goldner, Steven Spielberg, Mark Vahradian, Michael Bay

Attori:

* Shia LaBeouf: Sam "Spike" Witwicky
* Megan Fox: Mikaela
* Josh Duhamel: Cap. Lennox
* Rachael Taylor: Maggie Marconi
* Tyrese Gibson: Epps
* Jon Voight: Keller
* Anthony Anderson: Glen
* John Turturro: Ag. Simmons
* Michael O'Neill: Banachek
* Bernie Mac: Bobby Bolivia
* Kevin Dunn: Ron Witwicky
* Peter Cullen: Optimus Prime (voce originale)
* Hugo Weaving: Megatron (voce originale)

Doppiatori italiani:

* Davide Perino: Sam "Spike" Witwicky
* Alessia Amendola: Mikaela
* Niseem Onorato: Cap. Lennox
* Federica De Bortoli: Maggie Marconi
* Roberto Draghetti: Epps
* Saverio Moriones: Keller
* Massimo De Ambrosis: Glen
* Angelo Maggi: Ag. Simmons
* Stefano De Sando: Banachek
* Francesco Pannofino: Bobby Bolivia
* Paolo Buglioni: Ron Witwicky
* Alessandro Rossi: Optimus Prime
* Luca Biagini: Megatron

Episodi:
Fotografia: Mitchell Amundsen
Montaggio: Tom Muldoon, Paul Rubell, Glen Scantlebury
Effetti speciali:
Musiche: Steve Jablonsky
Scenografia: Jeff Mann, Nigel Phelps
Costumi: Deborah Lynn Scott
Trucco: Elizabeth Hoel


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A volte alcune idee sono così geniali nella loro ovvia semplicità da riuscire a travolgere tutto e tutti fino a trascendere il fine stesso della loro esistenza. Cosa sono i Transformers? E' fin troppo facile rispondere: i Transformers sono, prima di tutto, giocattoli.

Nei primi anni ottanta i maschietti giocavano essenzialmente con due cose: macchinine e robottoni. Papà, papà, mi compri la macchinina, mamma, mamma, mi compri il robot! Erano queste, nelle fiere di paese oppure per le feste comandate, le frasi tipiche da rivolgere ai propri genitori, possibilmente precedentemente estenuati da centinaia e centinaia di identiche iterazioni propedeutiche.
Poi, all'improvviso, un genio rinascimentale al lavoro in una qualche fabbrica di giocattoli, ebbe l'idea delle idee, quella capace di rivoluzionare per almeno un decennio il mondo dei giochi per ragazzini: fondere macchinine e robot.

Un solo giocattolo, una trasformazione, ecco unite indissolubilmente entrambe le passioni di una sterminata pletora di maschietti osannanti.

Fu chiaramente un successo commerciale sconcertante, rinnovato con modelli sempre diversi e continuato, attraverso centinaia di esemplari differenti, fino ai nostri giorni.

Quindi i Transformers sono solo giocattoli?

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No, anzi, i Transformers sono diventati ben presto un universo narrativo. Fu con i giocattoli che nacque il fenomeno, per poi migrare, rapidamente, nel mondo dei cartoni animati. Una miriade di serie si sono susseguite negli anni, con varianti prettamente statunitensi, altre prettamente nipponiche, traduzioni con mutamento dei nomi in Europa, lungometraggi animati, produzioni in grafica 3d, produzioni miste in digitale e disegni comuni, timeline fuori continuity, fumetti, insomma un guazzabuglio quasi inestricabile di storie, nomi, personaggi, eventi e spunti.

Hollywood, perennemente in debito di soggetti, non poteva certo rimanere indifferente, almeno non adesso, in questo particolare momento della storia della cinematografia d'oltreoceano in cui qualunque cosa proveniente dagli anni settata e ottanta sembra diventare una gallina dalle uova d'oro una volta trasformata in film. Eccoci dunque al lungometraggio con attori in carne e ossa, consacrazione definitiva di un'idea nata per fare dei giocattoli e cresciuta a dismisura.

Transformers è un film esagerato. Lo è fin dal cuore stesso, ovvero dagli effetti speciali usati per le trasformazioni. Sono incredibilmente ridondanti. Caratteristica precipua dei transformers in ogni loro precedente incarnazione era la capacità di trasformarsi in un numero di passaggi definiti, necessari e sufficienti. Derivando da giocattoli che si trasformavano davvero anche nei cartoni le trasformazioni risultavano plausibili. Il tutto avveniva in un tempo contenuto, scandito dal familiare rumore tecnologico e metallico del procedimento. Ecco, il rumore è l'unica cosa che è rimasta. I Transformers cinematografici si dilungano nel trasformarsi, il numero di passaggi necessari al completamento è altissimo e molti sono del tutto superflui, fanno giri, controgiri, piroette, capriole, si stringono, si allungano, il metallo si tende, si contorce, diventa plastico. Ovviamente i robot finali sono molto più "carini" dei loro predecessori, tuttavia l'originaria coerenza meccanica va a farsi benedire. La cosa è confermata dall'affascinante paradosso del marketing grazie al quale adesso, nel momento della massima glorificazione dei robot trasformabili, è stata prodotta una serie di giocattoli ispirata al film che, per la prima volta nella loro storia, non sarà in grado di trasformarsi.

Ma in fondo che importanza ha? Del resto Michael Bay in conferenza stampa ha ammesso che lui e gran parte dello staff produttivo e creativo non avevano mai preso in mano e trasformato un Transformers prima di mettersi a lavorare al film. Sono stati assoldati dei bambini appositamente per mostrare a tutti il funzionamento dei giocattoli.
Beh, non devono averlo capito proprio bene.

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Nel film lo sfoggio di effetti diventa preponderante su tutto, le scene sono così ricche di particolari, dense, veloci da risultare, in buona parte, dannatamente confuse e difficili da seguire. L'effetto è al tempo stesso molto realistico e quasi irritante, per tutto ciò che si vorrebbe vedere e che invece, irrimediabilmente, l'occhio non riesce a cogliere. Sì percepisce una complessità realizzativa forse mai vista prima e probabilmente l'essere stato in grado di gestire e tenere insieme tutto è il maggior merito ascrivibile a Michael Bay, peraltro sempre bravissimo a girare scene in cui esplode tutto l'inquadrabile.

La storia in effetti è di una linearità imbarazzante. Ci sono i buoni, gli Autobots (quelli che in Italia si chiamavano Autorobots) ed i cattivi, i Decepticons (da noi Distructors). Buoni e cattivi lottano per conquistare un cubo che per loro è quasi una divinità (il pensiero corre ad un certo monolito), capace com'è di donare la vita alle masse di tecnologia inerti. Fulcro della lotta intergalattica diventa un adolescente terrestre che, comprando la sua prima macchina e mettendo in vendità qualche cimelio di famiglia su Ebay, finisce per attirare su di sé l'attenzione dei robot alieni.

Gli attori funzionano nei rispettivi ruoli. Megan Fox è una pupattolona nel più stereotipato dei ruoli, quello della tipa tutta curve che se la fa con quelli fichi ma che in realtà è molto meglio di quel che sembra e quindi si innamora dello sfigatello di turno. Il suddetto sfigatello è interpretato da uno specialista del ruolo, Shia LaBeouf, già visto ad esempio come ragazzo-cavallo o ragazzo-stella in Scemo & più scemo - Iniziò così...
Completano il cast un po' di ottimi caratteristi ed un sempre divertente Turturro, qua agente segretissimo quanto incapace di una segretissima sezione speciale statunitense dedita allo studio di un Megatron troppo surgelato per reagire (il parallelismo con la sezione segreta dedita allo studio dell'ufo in Indipendence Day è fin troppo evidente).

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Un film così riempie gli occhi e il cuore di chi ha passato anni da bambino a trasformare macchinine, tutti gli altri sbadiglieranno o faticheranno un sacco per capirci qualcosa.
Io, personalmente, mi sono reso conto, durante una scena del film, di essere il target ideale dell'operazione nostalgia, proprio quello che chi ha ideato il tutto probabilmente voleva colpire. La scena è questa: Megatron e Optimus Prime (il nostro Commander) stanno lottando tra i palazzi e le soprelevate di una città. Nella lotta precipitano di strada in strada e, dandosele di santa ragione, finiscono per atterrare di fronte ad un enorme suv, per poi continuare a rotolare e precipitare altrove. Dentro al suv la cinepresa inquadra prima una madre terrorizzata per tanta distruzione e per le enormi macchine aliene violentissime e, subito dopo, un bambino con gli occhi sbarrati. Il bambino guarda la madre ed urla: - Fiiiiiiiiiiicoooooooooooooo!

Ecco, durante quella scena, mentre Megatron e Commander si davano botte da orbi, io avevo dentro di me proprio un bambino che urlava: - Fiiiiiiiiiicoooooooooooo! image

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Edited by Mr Prince - 2/8/2007, 19:20
 
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