stanza di Agito

Agito aprì la porta a calci, furente per non essere riuscito a dare il colpo di grazia a lionel.
nel impatto si alzò un gran polverone, erano anni che non entrava in quella stanza visto che solitamente dormiva in giro per il palazzo, ma stavolta era diverso, aveva bisogno di starsene da solo.
non era per le ferite, quella sciocca ragazzina umana dalle tette soffocantemente giganti lo aveva guarito del tutto.
era una ferita più profonda, si era distratto nel ultimo istante, e ciò gli era stato quasi fatale.

FUCK! se al posto di quella maestrina d'asilo ci fosse stata un'espada sarei morto e stramorto...

disse tirando un pugno al muro, creando una voragine sullo stesso.
con ancora la mano attaccata alla parete, emise un verso di rabbia famelica.

non è il momento di starsene qua a piagnucolare. devo diventare più forte... manca poco, e inizierò a macinare gli espada uno ad uno... diventeranno la mia strada... la strada che mi porterà ad ammazzare il fottuto aizen...

disse sottovoce tra sè e sè.
stizzito, Agito si voltò verso la porta e uscì sbattendo rabbiosamente la porta.