| Fioche luci serpeggiavano nella stanza, Tate era seduto sul letto, non era riuscito a prendere sonno, dalla finestra si intravedeva l'alba, era tempo di cominciare i preparativi. Spalancò le finestre, quell'aloe rossastro lo colpì, come moriva rinasceva, il sole era eterno. Si stropicciò gli occhi che non erano ancora abituati alla luce che aveva fatto pieno ingresso nella sua camera. Prese i vestiti soliti, indossava la nera divisa da Shinigami aperta sul nudo petto, dei pantaloni corti che terminavano poco dopo il ginocchio.
Incontriamoci nella piazza secondaria, si dovrebbe trovare nei pressi della tua brigata...
Era questo il messaggio che aveva lasciato a Break, tramite una farfalla infernale, un compagno conosciuto in un combattimento e qualche sera addietro, l'aveva trovato subito particolare, interessante.Il suo fiuto non era mai scomparso... Prese la sua fedele Zanpakuto, la legò alla cinta dei pantaloni ed uscì di casa, una leggera nebbia impediva di vedere benissimo. Sarebbe stato un dramma trovare quel posto, ma tate aspettava quel giorno da molto e aveva percorso più volte la strada, ora la conosceva a memoria. Chiuse gli occhi, assaporò un secondo il profumo di una nuova avventura, di quella fresca mattinata che porta insieme alla nebbia novità imminenti. Percorse la strada e raggiunse il luogo qualche minuto dopo. Break era già lì ad aspettarlo. La nebbia intanto si era dilatata e ora si distingueva bene quel bizzarro ragazzo che tanto aveva colpito Yasashii, sorrise e cominciò a parlare con il suo tono monotono.
Grazie per essere venuto! Sai perchè sono qua?... Bha secondo me si.... Parlo dell'inquisizione, ah ormai sei qui non puoi tirarti indietro o dovrai vedertela con me, e sono sicuro che ti ricorderai di come è andata l'ultima volta! eheh! La cosa si stà facendo seria dobbiamo prendere provvedimenti. Ci tengo a dirlo, Ignorerò qualsiasi cosa tu possa dire, a meno che non sia una buona idea per risolvere questo dannato problema!
A Yasashii stava dannatamente a cuore questo problema, troppi innocenti erano stati catturati, troppi ragazzi strappati dai loro cari. E lui era sempre più sicuro che stessero commettendo un errore madornale. Akira lo aveva detto quella sera, e lui ci credeva, sapeva riconoscere quando un uomo mentiva, passato da mercante.
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