Appartamento Isabel

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Senretsu
view post Posted on 5/10/2009, 15:03




1° giorno

SPOILER (click to view)
-Parlato-
*Pensato*
Narrato

-Parlato Nnoitra-


Isabel si sentiva ancora un po' disorientata. In meno di due giorni, la sua vita era cambiata totalmente. Da una schifosa, abitudinaria routine passata in cerca di lucertole da ruminare era passata a Las Noches, e come Arrancar, per di più. Quasi non credeva di poter osservare con occhi umani le alte pareti scure del palazzo di Aizen, che prima aveva guardato con timore solo da fuori, e da parecchio lontano anche.
-Non addormentarti, femmina!- la redarguì Nnoitra, acido. Sembrava che gli desse parecchio fastidio svolgere l'incarico affidatogli da Aizen, e cioè condurre il nuovo Arrancar all'appartamento che le era stato preparato.
-Chiedo scusa, Lord Nnoitra- si scusò remissiva Isabel. Aveva imparato a non sottovalutare e a temere gli Espada. Meglio non inimicarseli, anche se contava di riuscire un giorno a spodestare quella specie di travestito che l'aveva pure sconfitta.
Il pensiero di quella disfatta la fece ribollire di rabbia. Non avrebbe mai potuto vincere, certo, ma nonostante questo il solo pensarci la faceva arrabbiare come non mai.
Nnoitra camminava con la sua andatura ciondolante e annoiata, cosa che l'Arrancar aveva subito notato con sdegno. Occupare un posto di rango così elevato non sembrava intaccarlo minimamente, al contrario di lei che invece prestava bene attenzione alla postura e a come si presentava agli altri, specialmente a sua eccellenza Aizen.
Le era parso un miracolo il solo fatto di averlo guardato negli occhi, di aver incrociato i suoi occhi rossastri con quelli nocciola di lui. Non solo aveva curato le sue ferite, che pure erano molto gravi, ma l'aveva trasformata in uno dei suoi servitori prediletti, un Arrancar.
Era appena uscita da quel misterioso guscio che l'aveva avvolta per quasi due giorni, due giorni di paziente attesa in cui non aveva percepito semplicemente niente. Non era che non aveva sentito cambiamenti; semplicemente, era come se il suo corpo avesse smesso di funzionare. Ma non era una brutta sensazione. Aveva aspettato tranquilla, non sapeva nemmeno lei cosa. Una volta uscita dal guscio, due Arrancar femmina le avevano dato degli abiti, con quell'aria di acida di superiorità che aveva contraddistinto tutti quelli che aveva incontrato fino a quel momento, e infine Nnoitra l'aveva raggiunta di nuovo, palesemente seccato.
-Qua, femmina.- disse Nnoitra, indicandole una porta alla loro destra. Si sarebbe confusa perfettamente con la parete bianca se non fosse stato per la spartana maniglia. -Stai sempre a disposizione. Sua eccellenza Aizen potrebbe avere bisogno di te presto- le disse, aspro. Quindi si allontanò senza dire altro.
Isabel fece un inchino di ringraziamento, poi si concesse un secondo per osservare il corridoio che portava al suo appartamento e per memorizzarlo e infine spinse la maniglia con fare esitante, la quale cedette senza scricchiolare.
L'appartamento era relativamente luminoso. La luce veniva probabilmente dalla cupola, il cui interno aveva scoperto essere illuminato a giorno, ed era ariosa e spaziosa. Sotto a una finestra a sesto acuto, sulla parete frontale rispetto alla porta, c'era un divano di semplice fattura. Davanti ad esso, al centro della stanza, un tavolo piuttosto grande, su cui poteva essere srotolata senza problemi una carta geografica di grosse dimensioni. Sul lato destro c'era una seconda porta, mentre su quello sinistro una specie di parete composta da uno specchio.
Isabel era sorpresa. Aveva avuto modo di vedere la sua forma di Hollow parecchie volte, quando andava a caccia nel mondo terreno, e non si era mai stupita di essa. Ma guardandosi adesso dubitava di essere lei, con quegli abiti così eleganti. Si avvicinò rigirandosi fra le dita una ciocca di lunghi capelli neri. Aveva un viso gradevole, a suo avviso. L'unica cosa che la infastidiva un po' erano gli occhi rossi, li aveva sempre avuti e non li aveva mai sopportati, non sapeva nemmeno lei perchè.
L'occhio le cadde ancora sulla spada che portava alla cintura. Gliel'avevano data le due Arrancar, la stava dimenticando nel guscio. Anche se non sapeva di averne mai avuta una... non appena l'aveva toccata le aveva attraversato la mente un nome: Cornezuelo. Sapeva perfettamente come usare quell'arma, e quali fossero i suoi poteri.
Solo, non ricordava come li aveva imparati.
Ma non le interessava, decise con un sospiro. Quello che le interessava era servire al meglio sua eccellenza Aizen, e vendicarsi di Nnoitra. Doveva concentrarsi solo su quegli obiettivi.




Edited by Senretsu - 6/10/2009, 14:35
 
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