Stanza Angel Endless, 4° Compagnia

Il sole stava ormai tramontando e mi stavo dirigendo verso gli alloggi dell’8 brigata. Già. La numero 8. Passeggiavo tranquilla respirando la fresca aria che c’era in quelle ore verso sera. Era stata una giornata molto faticosa, avevo completato il mio allenamento ed ero stata affidata dallo stesso Capitano alla propria brigata.
Feci un sorriso di soddisfazione, ero molto contenta di appartenere a quella brigata.
Mentre camminavo pensai a che cosa avrei fatto il giorno dopo.. chissà se avrei dovuto fare un altro allenamento.. beh, non mi importava. Qualunque cosa avrei fatto domani, non mi interessava. Adesso volevo godermi questo piccolo momento di tranquillità.
Arrivai davanti agli alloggi, non avevo idea di quale era il mio.
Incontrai uno shinigami della stessa brigata, gli chiesi se gentilmente sapeva indicarmi la strada. Mi disse che era verso sinistra, e che la mia stanza era l’ultima infondo, quella che si affacciava al giardino.
Seguii le indicazioni che mi aveva gentilmente dato quello shinigami. Arrivai davanti ad una porta color mogano, di un marrone che splendeva, si vedevano le venature del legno di un colore più scuro. Affianco alla porta c’era una targhetta con scritto il mio nome.
La porta era semi aperta. Entrai.
La stanza era decisamente grande, e anche la finestra che si affacciava al bellissimo giardino. Il letto era abbastanza grande e sembrava comodo. Un tavolino in mezzo alla stanza portava una bottiglia di saké. Sulla destra c’era una libreria, con un sacco di bellissimi libri. “Vedo che conoscono i miei gusti. Chi ha arredato questa stanza deve aver capito che tipo sono”. Sul letto notai delle vesti da shinigami, ben piegate.
In un'altra stanza il bagno.
Andai a farmi una doccia calda, anzi, bollente. Mi misi una sottoveste quasi trasparente, di color rosso, e mi affacciai alla finestra, a guardare lo spettacolo che trovavo davanti a me: il tramonto.

Arrivata davanti alle porte delle stanze dell'8^brigata, mi diressi verso la mia stanza. Aveva cominciato a diluviare e io ero tutta bagnata e cominciai a starnutire. Mi ero presa un bel raffreddore! mentre camminavo: il silenzio. Il rumore dei miei passi e delle mie calzette bagnate era l'unica cosa che si sentiva. Camminai per i lugnhi corridoi fino ad arrivare all'ultimo, dove c'era la mia stanza. Entrai.

Le goccioline cadevano sul bel pavimento in legno bagnando tutto. Guardai la finestra grande. "per fortuna è chiusa" pensai. Sennò si sarebbe allagato tutto quanto!

Andai verso il bagno, appoggiai i vestiti bagnati a terra, mi spogliai completamente, aprii l'acqua calda, e mi buttai in doccia. Bollente, come al solito. Quella piacevole sensazione di calore che mi avvolgeva completamente. Ovviamente la mia fedele spada era accanto a me, e la lucidavo mentre mi passavo il corpo con una morbida spugnetta.

Uscii dalla doccia. Non avevo bisogno dell’asciugamano. La mia pelle era così calda che l’acqua non resisteva a contatto.
Uscii dalla porta del bagno. Andai verso l’armadio e mi misi i miei vestiti da shinigami, quelli di ricambio, visto che quegli altri erano bagnati fradici. Sentii un rumore venire da fuori e così andai verso la finestra.
Il ragazzo che avevo conosciuto l’altro giorno era lì, sotto la pioggia, con la sua zampakutou in mano.
Aprii la finestra.

Ehi tu, che fai lì sotto?

Gli dissi. Poi lo guardai un attimo.

Vieni su, ti prenderai un brutto raffreddore se stai li.

Aggiunsi. Poi aspettai una sua risposta.
Probabilmente quel giovane stava cercando di allenarsi, o vedere il suo spirito. Ma era impossibile. La nostra forza era troppo poca, probabilmente era già tanto se riuscivamo a sentirlo, o sentire la sua presenza. Ma io non mi preoccupavo di quello. Sapevo che c'era, e per ora mi bastava.

Il giovane cominciò a guardare in tutta la mia stanza. Che diavolo stava facendo? Lo guardai con faccia stupita finchè metteva sottosopra tutto quanto. Si fermò e mi guardò. Starnutì. Era tutto bagnato. Se fosse rimasto ancora con quei vestiti bagnati si sarebbe preso anche la febbre.
Andai verso il mio armadio, presi una veste pulita e calda (ce n'erano anche troppe -.-) e mi avvicinai al ragazzo.

Levati quelle cose bagnate e mettiti questa. Ti prenderai la febbre se resti così. Il bagno è da quella parte.

Poi lo guardai e feci un sorriso.

Tranquillo, non ti mangio mica.

Gli dissi. Poi tornai accanto alla finestra e guardai la pioggia mentre cadeva, voltando le spalle al ragazzo.

Quando il ragazzo andò nel bagno per cambiarsi, i miei pensieri si rivolsero subito al Capitano. Mi mancava già anche se c'eravamo visti poco prima. Il suo respiro calmo, il suo sguardo, la sua voce, le sue labbra..Mi mancava tutto di lui.

Il ragazzo uscì dal bagno molto infretta; sembrava che qualcuno lo stava inseguendo. Era proprio strano.

perchè ti sei comportata così con me? non temi che ti possa fare del male?

Disse. Beh, se avesse voluto farmi del male di certo mi avrebbe già attaccata, e poi, la gentilezza non si trovava spesso qui. Se qualcuno era come me, doveva solo ritenersi fortunato.

Non avresti bisogno di attaccarmi. Io sono gentile con te semplicemente perchè nessun'altro lo sarebbe. Gli shinigami che si fanno lotta tra loro sono davvero incompetenti e stupidi.

Gli dissi. Poi mi girai verso di lui. Mi fissava. I suoi occhi erano davvero molto belli.

Guardai il giovane. Sembrava sorpreso per quello che aveva fatto. Sorrisi.

Tranquillo, fidarsi di qualcuno non è un reato, nè una debolezza.

Gli dissi guardandolo e facendogli un sorriso. Poi andai a prendere una bottiglia di Sakè, nascosta in una specie di mobiletto, dove tenevo i miei libri di Arti demonicahce, storia, filosofia e tutte le cose che mi piacevano e mi affascinavano.

Chiusi velocemente il mobile dietro di me. Nessuno doveva vedere quello che c'era dentro. Non mi piaceva che le persone si impicciassero nei miei studi.

Vuoi?

Chiesi al ragazzo mostrandogli la bottiglia piena di sakè.
Poi andai verso la credenza con i vetri e presi due tazze.
Le appoggiai sul tavolino accanto al ragazzo e gli versai un po' di sakè. Bevvi.

Il ragazzo tutto d'un colpo si fece serio. La cosa mi preoccupava molto. Certo che aveva degli occhi splendidi...

prima mentre mi allenavo...ho sentito una voce

Disse. Beh, per uno della nostra forza, sentire la voce del proprio spirito era molto raro. Certo che, poteva capitare, se il proprio spirito aveva qualcosa che proprio non riusciva a trattenere e sopportare.

Probabilmente c'è qualcosa in te che vuole che tu faccia. mmagino che hai sentito la sua voce perchè non sopporta la tua debolezza. Ma non la tua debolezza mentale. Quella fisica. Probabilmente è uno spirito ribelle, che vuole vedere il proprio possessore al massimo e che fa di tutto per diventare più forte. E probabilmente non riusciva a trattenere la sua rabbia per la tua debolezza.

Gli dissi. Poi lo guardai un attimo. Forse ero stata un po' troppo dura dicendogli che era debole.

Non ti preoccupare. Gli spiriti non si fidano dei propri padroni inizialmente. E' normale che ce l'abbia con te perchè sei ancora inesperto e non puoi combattere affianco a lui al 100%. Ma capisce che cosa provi. Vuole solo incentivarti a far crescere la tua potenza.

Gli dissi. Poi gli feci un sorriso.
Mi versai un altra tazza di sakè e feci lo stesso a lui.

Già, dev'essere proprio divertente.

Dissi guardando a mia volta la mia zampakuto con un tono di malinconia.
Quella era stata decisamente una giornata strana, e forse anche un po' stancante. C'era stato un bel sole la mattina e poi, un'acqua tremenda che ancora non finiva. Ma il rumore della pioggia era davvero piacevole.

Spero di sentirti presto anche io.

Sussurrai alla mia spada, accarezzando l'affilata lama sul filo. Sapevo che non mi sarei tagliata con la mia stessa lama. Bevvi un altro sorso di sakè. Io l'alcool non lo reggevo bene e infatti le mie guancie diventarono rosee.