Notte di luna piena, Add per Aya /

Che meravigliosa notte oggi. La Luna stava illuminando tutta Karakura, anche le vie più piccole come quella in cui abitavo io. Ero solita fare delle passeggiate di sera, leggendo un libro, e oggi sembrava proprio una notte perfetta.
Uscii di casa chiudendo a chiave la porta e attivando l’allarme della mia villetta. Chiusi il cancello e mi avviai per strada. Con me portavo sempre la mia borsa; all’interno c’era tutto quello che mi serviva ma, soprattutto, il mio buon libro di poesie.
Aprii il libro e cominciai a leggerlo mentre mi incamminavo a caso in quelle stradicciole illuminate dal chiarore della Luna.
Nel silenzio di quella notte l’unica cosa che si sentivano erano solamente i continui “toc” delle mia scarpe su quel pavimento freddo e deserto. Svoltata a destra, dopo una grande casa, sentii un rumore provenire dai cespugli. Mi girai di scatto e strinsi forte il libro al mio petto. Dopo 2 secondi spuntò fuori un gatto che balzò sulla strada e proseguì verso sinistra, correndo.
Presi un bello spavento. Feci un respiro profondo e ricominciai a camminare.
Certo, quelle non erano le strade migliori per andare in giro durante la notte, perché erano desolate e i lampioni spesso non funzionavano. Ma la notte era l’unico momento in cui sapevo di non incontrare nessuno, e la cosa non mi dispiaceva affatto! Essendo io una persona molto chiusa e riservata, adoravo stare sola e tranquilla.
Girai ancora verso destra. La mia mente era concentrata sulla lettura di un Amore proibito di due giovani di Verona, una città dell’Italia e non feci caso che davanti a me si avvicinava un giovane, altrettanto sbadato. Ci andai addosso e caddi per terra, sbattendo il sedere sull’asfalto di quella stradicciola.

Ahia, ahia, ahia…

Dissi massaggiandomi il sedere con la mano. Mi ero presa sicuramente una bella botta.

Scusami, avrei dovuto stare più attento ^^"

Disse quel giovane.

Ma no, scusami tu! Sono io che avrei dovuto guardare dove camminavo! Mi dispiace molto!

Gli dissi facendo un sorriso un po’ da scema. Poi presi la sua mano e mi alzai in piedi. Riposi il libro nella mia borsa e mi pulii dalla terra che avevo addosso a causa della caduta.

Lo guardai fissandolo negli occhi per qualche secondo. Poi risposi.

No, non mi sono fatta niente

Gli dissi, anche se non era vero.

Comunque potrei farti la stessa domanda.

Risposi poi. Dopo qualche secondo, accorgendomi che forse la mia non era stata una delle risposte più gentili, parlai ancora.

Scusa per come ho risposto. Sai, non sono molto socievole e non so come comportarmi con le persone. Mi dispiace davvero!
Comunque mi piace passeggiare la notte, al chiaro di Luna, perché è una cosa che mi rilassa e perché non c’è mai nessuno. Fino ad oggi almeno..

Gli dissi. Non continuai. Come avevo detto a quel ragazzo che sembrava avere circa 16 anni, non ero molto socievole. Anche se mi aveva fatto delle domande avevo un po’ paura a rispondere. Non sapevo di chi mi potevo fidare, e di chi no. Forse ero un po’ troppo diffidente, ma era meglio così. Infondo mi piaceva stare sola, non avevo nulla in contrario. Anche se qualche amico non mi avrebbe fatto del male.

Continuai per i miei pensieri e dopo un po’ ritornai al mondo normale aspettando che quel ragazzo dicesse qualcosa.
*Chissà che cosa ci fa da queste parti. Sono proprio curiosa di sapere come mai si aggira tutto solo. Di certo non è per il mio stesso motivo.* Pensai continuando a fissare il ragazzo.

Per fare la spesa? Certo, un orario un po’ assurdo per fare le compere. Di solito la notte si dorme. Comunque non volevo apparire sgarbata o poco socievole, quindi cercai di conversare in qualche modo. Anche lui sembrava voler tenere in piedi questa chiacchierata un po’ imbarazzante.

Si, sono una studentessa. Mi sono trasferita qui da poco. Ho avuto.. qualche problema.. diciamo.. da dove provengo. Sono arrivata solamente ieri, ma era domenica. Quindi non mi avrai mai visto da queste parti.

Gli dissi. Feci uno sguardo un po’ triste. Infondo parlare del perché mi ero trasferita, mi faceva tornare in mente i miei genitori. Tutti quei morti, tutte quelle grida. Io, così piccola, nascosta sotto il letto, terrorizzata dalla paura di essere scoperta e di rimanere sola.

Una lacrima in quel momento mi scese dal viso, ma io la asciugai subito, e come se non fosse successo niente, guardai il ragazzo e sorrisi. Poi aspettai che lui rispondesse, mentre in lontananza vidi ancora il gatto di prima che passeggiava indifferente sul muretto di una piccola casa lì vicino.

Mentre attendevo una risposta guardai la luna, luminosa e sola. Sola.. proprio come me.

*Mi mancate tanto*

Pensai. Poi guardai ancora il ragazzo negli occhi. Erano davvero belli e illuminati dal chiarore di quella stella sopra di noi.

Il ragazzo fece un inchino. Quella situazione era piuttosto imbarazzante. Dalle mie parti si usava stringere la mano o dare tre baci sulla guancia, o cose del genere. Mi prese il panico. Non sapevo davvero da che parte cominciare, ma non potevo stare li ferma a fare niente senza ricambiare la cortesia!

Oh non è successo niente, tranquillo.

Dissi tutta agitata. In quel momento sembravo proprio una scema. Non sapevo come comportarmi in una tale situazione. Mi grattai la testa con la mano sinistra e chinai la testa a destra e facendo un sorriso continuai a parlare..

Alzati per favore. Non c’è bisogno di tutte queste galanterie! Comunque è un piacere conoscerti..

Gli dissi porgendogli la mano.

Io mi chiamo Aya..soltanto Aya. Vengo dall’Australia. E non mi hai causato nessun fastidio! Anzi, mi ha fatto piacere incontrare qualcuno.

Continuai sempre con un gran sorriso.
Quel ragazzo cominciava proprio a starmi simpatico. Era strano, diverso dagli australiani. Era molto gentile e anche un po’ impacciato. Sorrisi. Certo che se tutti i ragazzi di Karakura erano così cordiali, sarei sicuramente rimasta qui! Chissà se avrei anche conosciuto qualcuno di cui mi sarei innamorata..

Louis sembrava davvero imbarazzato! Diventò anche rosso in volto. Era davvero carino xD

Davvero lo parlo bene? Sono contenta! Comunque non credo che io abbia i tratti giapponesi, quindi lo so che te ne sei accorto che ero straniera!

Gli dissi facendogli una linguaccia e poi mettendomi a ridere. Quel ragazzo era davvero simpatico, chissà se prima o poi saremmo diventati amici. Anche se sicuramente era più piccolo di me, avremmo potuto conoscerci meglio. Infondo la sua presenza non mi dispiaceva. Forse avrei potuto raccontargli un giorno di quello che mi era successo in Australia, della storia della mia famiglia e di tutto il resto.

Rimasi un po’ tra i miei pensieri, che diventarono i più svariati.

Ascolta, non è che torni a casa troppo tardi? Dovevi andare a fare la spesa giusto? Se ti va ti accompagnerei volentieri!

Gli dissi facendo ancora un sorriso, ma senza sembrare troppo invadente. Infondo ci conoscevamo solo da qualche minuto.

E poi non ho molta voglia di stare da sola a quest’ora di notte!

Gli dissi cercando di sembrare sincera. Anche se mi piaceva la solitudine di quelle strade, e il silenzio che c’era la notte, non mi dispiaceva avere attorno quel ragazzino.
Aspettai una sua risposta mentre guardai nuovamente il cielo, per poi ritornare ad incrociare lo sguardo di Louis.

Accettò la mia proposta di accompagnarlo, quindi indicò la strada. In effetti non avevo idea di dove erano i negozi da queste parti. Quando ero arrivata a casa mi ero trovata già tutto sistemato, il frigo pieno, la casa tutta arredata con vecchi mobili molto costosi che a parere mio rendevano tutto davvero molto tetro. In effetti credo che quella casa l’avevano costruita da poco. Chi lo sa.

Beh, allora. Abiti da solo?

Gli chiesi mentre mi incamminavo nella direzione che aveva indicato Louis. Visto che lo dovevo accompagnare non sarei rimasta zitta tutto il tempo, perché non era una cosa molto carina. Anche se non sapevo come comportarmi, fare delle domande semplici e dirette mi sembrava la cosa più giusta da fare per conoscere meglio quel giovane.

Io si. Abito in una villa qui vicino. Anche se l’unica strada che conosco è quella per andare a scuola! Quindi spero che non ti stia approfittando del fatto che io sono straniera xD

Gli dissi ridendo. Sapevo che comunque era un bravo ragazzo, glie lo si leggeva negli occhi.

*Se faccio qualche battuta romperò il ghiaccio di questa conversazione. Anche se non sta andando molto male sinceramente..*

Pensai. Poi attesi che il ragazzo dicesse qualcosa.

Sorrisi a quello che mi aveva detto. Si, confermavo la mia prima impressione: quel ragazzo era davvero simpatico!
Intanto eravamo quasi arrivati a quel negozio di alimentari che illuminava tutta la strada. Lo stesso gatto di prima sbucò correndo dalla via che formava un incrocio con quella che stavamo percorrendo. Si fermò dietro ad un palo della luce che aveva un neon che continuava a lampeggiare.

*Ma che fai? Mi segui?*

Pensai guardando negli occhi quel gatto che dopo poco scappò di nuovo via.

*Forse Louis non ci ha fatto caso*

Riportai nuovamente l’attenzione al ragazzo, quando nel frattempo eravamo arrivati davanti al negozio e lui stava per entrare.
Quando mi stavo per girare, per tornare alla mia villa, Louis mi pose una domanda. Era evidentemente imbarazzato, e forse un po’ impaurito della mia reazione.
Sorrisi.

Tranquillo! Non ti mangio mica! Io ho 18 anni. Sennò non potrei vivere in una villa da sola? Non credi?

Gli dissi sorridendo ancora. Poi aspettai per vedere se aveva qualcos’altro da dirmi, o da chiedermi.

Chissà se l’avrei rivisto. Mi faceva piacere la sua compagnia. Mi metteva di buon umore quel giovane allegro!