Parlato
Paralto altrui
Parlato zanpakuto
*Pensato*
Narrato
Mi svegliai aprendo lentamente gli occhi.
La luce del sole entrava dalla finestra del mio alloggio, inondandolo.
Era una bellissima giornata, il sole mattutino splendeva alto nel cielo azzurro privo di nubi, e le chiome degli alberi erano mosse da una brezza fresca e leggera. Mi alzai dal letto, e mi diressi in bagno, barcollando un po'.
*Che dormita... mi sa che non è presto... pazienza, tanto oggi non ho nulla da fare...* Pensai, mentre mi lavavo il viso con acqua fredda per svegliarmi. Uscii dal bagno, ed indossai il mio shikakusho, allacciando la cintura.
Misi poi i tabi ed i sandali, dopodichè mi diressi verso il letto, dove tenevo sempre la mia zanpakuto.
Quando la vidi, esitai. Da quando ero tornato, avevo iniziato a sentire delle voci, sempre indistinte, che cercavano di dirmi qualcosa.
Quasi contemporaneamente alle voci, aveva iniziato ad apparirmi in sogno un imponente demone, che mi terrorizzava solo guardandomi.
Afferrai il fodero con la mano sinistra, ed estrassi la spada con la destra.
*Stai... cercando di parlarmi?* Chiesi alla zanpakuto.
Non ottenni risposta.
*... lo immaginavo* Pensai. Forse non si trattava della zanpakuto.
Forse ero io, forse stavo impazzendo...
Mi misi a tracolla la katana, ed uscii fuori.
Sentii l'aria fresca del mattino investirmi.
*Sarebbe un peccato sprecare una giornata così preoccupandosi inutilmente... vado a fare una bella passeggiata, così forse mi schiarisco le idee...* Pensai, pur sapendo dentro di me che sarebbe stato tutto vano.
*Ora mi conviene andare a Rukongai, in un luogo deserto... lì potrò esercitarmi in pace... è deciso: oggi faccio pratica con lo Shunpo!* Aggiunsi nella mia mente, dirigendomi verso il gruppo di case che potevo vedere in lontananza. Anche se ero nato nella Seireitei, amavo Rukongai, meta prediletta delle mie passeggiate.
*Niente Karakura, stamattina! Niente traffico, niente rumore! Solo calma!* Pensai, mentre uscivo dalla Seireitei.
- Taro... cosa fai? - Disse sussurrando una voce profonda e bassa.
Mi si gelò il sangue nelle vene.
Estrassi la zanpakuto, e la puntai davanti a me, girando su me stesso.
- Chi è stato? Chi ha parlato? - Dissi con voce spaventata.
- Come chi? Sono io... - Disse la voce.
- D-dove sei? Chi sei? Che cosa vuoi? - Chiesi, continuando a guardarmi intorno, terrorizzato.
- Sono qui, Taro... come puoi non riconoscere ME... - Rispose la misteriosa voce.
Rinfoderai la zanpakuto. La voce aveva smesso di parlare.
Caddi in ginocchio. Non sapevo cosa fare. Avevo paura di parlarne, ma sapevo di non poter continuare così.
*Forse qualcuno può aiutarmi...* Pensai, triste ed indeciso.
Mi alzai in piedi, e continuai la mia camminata.
Dopo cinque minuti, alzai la testa, interrompendo i miei pensieri, e vidi un albero dall'ampia chioma verde.
Mi avvicinai, rassicurato dall'ombra che proiettava, e mi sedetti con la schiena appoggiata al grande tronco.
Chiusi gli occhi, e cercai di addormentarmi, pur sapendo che non avrei risolto niente.