Stanza Yuna

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AliceTheBest
view post Posted on 16/8/2011, 18:40




1° GIORNO.



Narrato
Parlato
*Pensato*
Parlato Altri


Ero appena arrivata a Las Noches. Ero giunta lì da sola, seguendo il mio istinto, dopo aver visto il gigantesco palazzo che si ergeva in mezzo al deserto dell'Hueco Mundo. Passai molti ostacoli, riuscendo ad arrivare alle porte del grande palazzo di Las Noches. Lì, stremata dalle forze, caddi a terra. Certo, non era normale vedere un immenso drago bianco vicino a Las Noches, però, per qualche motivo, qualcuno mi portò dentro.

Mi risvegliai in una stanza, distesa per terra. Mi guardai intorno. Le pareti erano spoglie ma c'era un'enorme finestra che copriva la maggior parte di una parete rivolta verso nord, così che io potessi vedere il deserto. Mi alzai. Ero in una forma diversa, non ero più un immenso drago bianco, ero una ragazza. *Forse Aizen-Sama...* pensai. Si, doveva essere così. Doveva avermi trasformata in un Arrancar. Ero molto felice perchè in quel modo avrei potuto diventare più forte e uccidere tutti gli uomini che mi si presentavano davanti.

Nella stanza c'era un letto di legno nero, con delle lenzuola bianche e un materasso morbido. Al centro esatto c'era un tavolino di vetro e, accanto, un divano da due posti, di pelle bianca con delle cuciture nere. Sotto al tavolino, un tappeto, nero. Qui tutto era bianco e nero. Anche la porta, la maniglia, tutto. Non mi dispiaceva, erano dei bei colori.

Ad un certo punto la porta della mia stanza si aprì ed entro una figura femminile. Era l'Espada Harribel, una meravigliosa donna con un'energia spaventosamente potente. Feci un cenno col capo, in segno di saluto. Lei ricambiò. Fissandomi con quegli occhi di ghiaccio. Rimase ferma in piedi, immobile, per qualche minuto. Io feci lo stesso mentre probabilmente lei mi stava esaminando.

Da oggi in poi servirai me.

Mi disse con tono freddo, per poi girarsi e andarsene, lasciando la porta aperta. Servire un'espada era la cosa che avevo sempre sognato e un giorno io sarei diventata proprio come lei. Ce l'avrei messa tutta! Così, lasciando la porta aperta, mi coricai nel mio letto, pensando a che cosa avrei fatto nei giorni successivi.
 
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AliceTheBest
view post Posted on 16/8/2011, 19:36




2° GIORNO.



Narrato
Parlato
*Pensato*
Parlato Altri


Era mattina, prestissimo. Saranno state circa le 4 della mattina, quando un grande trambusto mi svegliò. C’erano delle reiatsu in movimento per tutti i corridoi di Las Noches, ma non sembravano di certo quelle di delle Espada. Forse erano delle fraccion, proprio come me.
Mi alzai dal letto, rimanendo però seduta, con il busto eretto. Una reiatsu molto più potente di me si stava dirigendo da questa parte. Non sapevo chi era, ne che cosa volesse da me. qui, negli appartamenti di Harribel, non ci passava mai tanta gente.

La porta si aprì sbattendo contro il muro e io mi alzai di scatto dal letto, pronta a combattere. Era Apache, che mi fissava. Dietro di lei c’era un gran movimento. Che cosa stava succedendo?
Apache venne verso di me, mi prese per il polso, e mi trascinò fuori, correndo velocemente.

Apache-sama, che cosa succede?

Le chiesi mentre correvo sempre venendo trascinata da lei.

Andiamo in missione.

Mi disse senza guardarmi. In missione? Una missione non era certamente una cosa che faceva un arrancar così debole come me.
Uscimmo velocemente da Las Noches, passando da una porta nascosta nelle grandi mura di quell’enorme palazzo.
Non c’era nemmeno una Espada, ma c’erano un po’ di Arrancar che stavano passando da un garanta. Chissà dove portava.

Ci entrammo.
 
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AliceTheBest
view post Posted on 25/8/2011, 16:11




3° GIORNO.



Narrato
Parlato
*Pensato*
Parlato Altri


Uff. Finalmente quella giornata era finita. Appena ero arrivata a Las Noches mi ero diretta al mio alloggio. In giro non c'era nessuno, come sempre. Las Noches era un castello anche troppo grande. Eravamo in molti, ma non si incontrava quasi mai nessuno.
Halibel-Sama era venuta da me, come probabilmente aveva fatto per tutte le sue fraccion che erano andate a combattere. Guardò qualcosa, fissandomi, e poi se ne andò, senza dire nulla.

Non stava di certo guardando se stavo bene, non credo che glie ne importasse qualcosa. Anche se non era colpa mia, visto che mi ci aveva trascinato Apache-Sama in quel combattimento. *Lei non è ancora tornata* pensai. Non percepivo la sua reiatsu qui. *Forse sta ancora combattendo* pensai ancora. La preoccupazione comunque non era nella mia personalità.

Andai vicino all'immensa finestra che si affacciava sul gigantesco deserto di questo mondo desolato. Mi era venuta voglia di camminare un po', non avevo voglia di restare chiusa in questa stanza. Il mio braccio poi, era praticamente guarito.

Uscii da Las Noches e mi diressi nel deserto.
 
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AliceTheBest
view post Posted on 26/8/2011, 23:16




3° GIORNO.



Seconda Parte



Narrato
Parlato
Parlato Altri
*Pensato*


Ero appena tornata mano nella mano con Lionel a Las Noches, quell'immenso castello che un giorno sarebbe stato nostro. Governato da un meraviglioso Re, e dalla sua fedele Regina.
Per i corridoi di Las Noches non c'era anima viva, come sempre. Io e Lionel camminammo tranquillamente verso la mia stanza, senza nessuna preoccupazione.

Arrivati, lo salutai con un appassionante bacio, per poi rientrare nella mia stanza. Andai subito verso il divano al centro della grande camera che mi era stata data. Mi stesi, sfinita per quello che era successo pochi istanti prima. *Anche peggio di un combattimento* pensai, mentre il mio respiro doveva ancora calmarsi del tutto.

Mentre ero stesa su quei morbidi cuscini, guardavo all'esterno, dall'enorme e strana finestra che arredava la mia camera. Vedevo solo dune di sabbia, nient'altro. Una strana sensazione di solitudine invase il mio corpo. Ora che non ero più con Lionel, capivo che cosa significava essere soli. Non credo che altri arrancar provassero quello che provavo io in quell'istante. Tutti erano preoccupati a diventare più forti, facendosi prendere dalla rabbia e da sentimenti di odio. Io avevo appena conosciuto dei sentimenti puri, e mi piacevano, mi avevano dato uno scopo. E poi la vendetta e la rabbia non servono a nulla, se non a farsi del male da soli.

Chiusi gli occhi, pensando alla giornata passata e, dopo qualche minuto, mi addormentai, sentendo ancora il profumo di Lionel su di me.
 
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3 replies since 16/8/2011, 18:40   44 views
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