Cercando una persona

Dopo il mio ultimo duello con Kuzan, una sconfitta che ancora mi bruciava, mi isolai come al solito nella mia casa ad analizzare al minimo dettaglio il duello.

"I suoi movimenti, il suo controllo della situazione, cos'è che non ho calcolato. Perchè!!!!"

Mi alzai di scatto da una sedia dov'ero seduto, ero veramente arrabbiato con me stesso per quell'errore. Poi alzai gli occhi verso quel cielo autunnale, che ormai da qualche giorno sovrastava il Seiretei e lanciai un grido liberatorio.

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!

Quando l'urlo liberatorio finì, saltai sopra il tetto di casa e come al solito, comincia a saltellare di casa in casa senza un direzione precisa. Durante la "passeggiata" continuai a pensare al duello, nella mia mente c'era solo l'immagine di quel Byakurai che mi perforava la spalla, lanciandomi a qualche metro di distanza da Kuzan. Appoggiai la mano destra sulla spalla colpita, mentre osservavo le rifiniture dorate della mia Zampakuto, risplendere sotto il sole.

"Mi dispiace amica mia"

Scesi di colpo da un tetto, non so neanche dov'ero andato a finire ed improvvisamente, da un angolo della via, comparì una piccola figura, che riuscii a schivare all'ultimo momento.

Ops...Scusami...

Mi voltai verso di lei e rimasi pietrificato, era una ragazza dalla bassa statura ma dagli ammalianti e penetranti occhi rosso fuoco. Mai visto niente del genere in vita mia, anche perchè quella era una delle poche donne che avevo visto in vista mia.

La piccola ragazza dai capelli rossi si mise in una specie di posizione di preghiera dicendomi.

Mi dispiace, mi dispiace! Mea culpa, ero distratta!

Per un istante il mio tremendo imbarazzo svanì vedendo la sua faccia e la sua posizione buffa, ma pochi secondo dopo ero di nuovo impietrito, le donne non erano il mio forte. Chiusi un attimo gli occhi sentivo una reiatsu molto potente nelle mie vicinanze, poi mi resi conto che era molto vicina a me, anzi vicinissima.

"No non posso credere che questa reiatsu appartenga a lei.E' incredibile."

Rimasi ancora più sconcertato da come una piccola ragazza così potesse emanare una tale forza, tanto da farmi scordare che davanti a me c'era una ragazza, una ragazza in carne ed ossa. Oddio non era proprio in carne ed ossa, dopo tutto eravamo spiriti.
Mentre ero ancora sconcertato dalla sua reiatsu, eccola fare di nuovo una faccia buffa, questa volta una specie di smorfia, mentre cercava d'inquadrarmi bene.

Ah scusa non mi sono nemmeno presentata! Io sono Kuro, 4^ seggio della 10^ brigata! E tu ehm... Sei nuovo per caso?

Quella frase mi scosse, era vero, non mi ero ancora presentato, rimasi per qualche secondo fermo, sfregandomi la testa. Non sapevo cosa dirle, ero impacciatissimo.

Piac..Piacere, il mio nome è Roxas Senju. Sono una nuova recluta della 10^ brigata. E scus...scusami tu. Sono piombato dal nulla.

Abbassai la testa e i miei capelli coprirono il mio viso, che stava diventando paonazzo. La ragazza sembrava molto solare e cercava di farmi sentire a suo agio, ma io niente. Non c'ero proprio abituato.

" Bene ecco come una semplice passeggiata sui tetti è diventata un disastro totale. Fa anche parte della mia brigata, che figuraccia. Kuzan ha proprio ragione sono una frana con le donne."

Ero ancora con il capo chino e la faccia stava sempre diventando più rossa. Non riuscivo a trattenermi, ero veramente imbarazzato. Kudo, la ragazza, vedendomi così si preoccupò subito.

Oh! Che ti succede ti senti male? Sei più rosso dei miei capelli, non avrai mica la febbre vero?

Sentendo le sue parole, mi sentì ancora più fuori posto, che diavolo ci facevo io, io che non avevo mai avuto un dialogo con l'altro sesso, li a parlare con questa ragazza. Kudo, molto dolcemente e con molta spontaneità, appoggiò una mano sulla sua fronte e una sulla mia, controllando se la mia temperatura corporea fosse normale. Rimasi paralizzato, non sapevo cosa fare, anche se ero molto imbarazzato non volevo farla rimanere male scansandomi di scatto, anche se fu la prima cosa istintiva.

Nono non ti preoccupare non sono malato... E' che sono arrivato da poco e sono un pò timido diciamo.

Mi spostai lentamente, alzando la testa e spostando poi i capelli che mi erano finiti davanti la faccia e le sorrisi timidamente.

Sai, una mia amica è seggio della 4^ brigata quindi... Lo so scusami, soffro di incontinenza verbale!

La ragazza non riusciva a tenere la bocca chiusa, l'aveva ammesso anche lei, ma forse era meglio così almeno mi costringeva a dire qualcosa. Mentre lei ridacchiava, accentuai un pò di più il mio primo sorriso poi le risposi.

Beh sai io non conosco praticamente nessuno...Sei praticamente la seconda persona che incontro nel Seiretei. Un mio amico è della 5^ brigata, ho solo lui qui.

Appena finito di parlare mi sorpresi di me stesso, come era successo la prima volta con Kuzan, stavo facendo un discorso con una persona e per giunta stavolta con una donna. L'aria del Seiretei doveva farmi veramente bene.

Dopo le mie parole la ragazza sembrava leggermente pensierosa e rattristita, forse anche per lei era stato così i primi tempi, anche se credevo fosse stato per pochissimo tempo, vista la sua parlantina.

Ti capisco, anche io all'inizio mi sentivo così...Quindi, per prendere un pò confidenza con il posto, perchè non andiamo a bere qualcosa?

Una volta finito di parlare, mi sorrise allegramente nell'attesa di una mia risposta. Ero leggermente meno legnoso di prima, leggermente, si perchè ormai sembravo un burattino. Scossi la testa, non volevo fare lo scortese e quindi presi coraggio e gli dissi.

Beh non è una cattiva idea. Poi se me lo chiedi con quel sorriso, non posso dirti certo di no. Su fammi strada. Non sono molto pratico di questa zona, anche perchè non so neanche io dove sono finito.

Stavo iniziando a pensare che quella sua parlantina era contagiosa, anzi ormai ero stato assalito, io che scambiavo più di due parole con una donna non si era mai visto. Kuzan sarebbe stato fiero di me. Mentre i miei pensieri vagavano ricambiai il sorriso, molto più impacciato del suo ovviamente e aspettai che mi facesse strada.

Kuro sembrava molto contenta, visto che avevo accettato di stare un pò con lei e quindi cominciammo a camminare verso un bar. Dopo qualche tempo, ebbi come l'impressione di girare a casa per le vie del Seiretei, come se Kuro avesse perso l'orientamento. Rimasi in silenzio non volevo imbarazzarla, era anche un mio superiore non potevo permettermi d'affermare una cosa del genere, poi non ne ero tanto sicuro. Dopo qualche istante però arrivo una specie di conferma a quello che avevo in mente.

Ok, frena! Mi è passata la fame e la sete.

Rimasi per un attimo perplesso, non riuscivo a capire se diceva sul serio o lo diceva perchè avevo ragione io. Sorrisi leggermente e ascoltai cos'altro aveva da dire.

Ehm... Che ne dici di combattere un pò? Magari facendo un pò di movimento mi torna la fame!

Rimasi un attimo immobile, non potevo credere alle mie orecchie, quella ragazza voleva lottare contro di me, la sua reiatsu mi aveva paralizzato e solo al pensiero di doverla combattere mi sentivo tutto intorpidito. Poi improvvisamente sentì un brivido salirmi lungo la schiena, una scarica di adrenalina mi smosse, era il mio animo, il mio spirito guerriero che reclamava battaglia dopo l'ultima umiliazione subita.
Io vivevo solo per il combattimento non c'era cosa più bella al mondo per me, era la mia vita. Mi voltai silenzioso, abbassando il capo e facendo qualche passo per allontanarmi da lei, a quella distanza e con quella potenza sarei stato subito spacciato. Rialzai la testa e mi voltai verso Kuro, che attendeva ancora una mia risposta, sorrisi e con gli occhi che bruciavano di determinazione dissi.

Certo Kuro, voglio proprio vedere cosa sei capace di fare con una reiatsu così potente.

In quel momento posai la mano destra sull'elsa bianca della mia Zampakuto e mi concentrai al massimo. Potevo sentire forma del drago dorato sotto il palmo della mia mano, lo scontro stava per iniziare e dovevo essere in perfettamente concentrato se non volevo lasciarci le penne.

"Merda devo stare attento, ha una reiatsu è incredibile. Spero di non rimanerci secco."

Kudo era pronta per iniziare lo scontro, come me era indietreggiata di qualche passo e, cosa che prima non avevo minimamente notato, forse per il fatto che ero troppo imbarazzato dalla sua presenza, impugnò una sottilissima katana che era avvolta in un lenzuolo rosso, che prima teneva sulle spalle.

"Cavolo credo d'essermi rimbecillito tutto d'un colpo per non aver notato quel lenzuolo prima. Aaaaaaah ma a cosa sto pensando questa mi fa a fettine."

Neanche il tempo di pensarlo ed ecco la ragazza che caricava contro di me portando la sua Zampakuto sopra la spalla destra.
Come al mio solito, nell'istante in cui iniziò la battaglia, il mio sguardo cambiò, divento improvvisamente vuoto,. Nella mia testa c'era solo una cosa ora, la mia avversaria Kuro.
La velocità della ragazza era sorprendente, come sorprendente era la sua potenza. In pochi istanti mi ritrovai Kuro davanti a me pronta a sferrare il suo fendente. Sguainai la mia Zampakuto appena in tempo per provare a fermare il fendente della Shinigami posizionandola in orizzontale sopra la mia testa. Il suo colpo andava dall'alto verso il basso, stava sicuramente cercando di colpire la mia spalla. La potenza del fendente era impressionante, la mia spada fu praticamente trascinata verso il basso dalla sua. Non appena capì cosa stava accadendo cercai di spostarmi lateralmente verso destra, ma purtroppo senza grandi risultati, visto che il colpo di Kudo andò a segno. Ora sul mio braccio sinistro c'era un taglio, non troppo profondo per mia fortuna, che partiva dal deltoide e finiva a metà del bicipite.

"Merda che male!!!"

Istintivamente, con la mia Zampakuto, ancora saldamente nella mia mano destra, cercai di colpire la mia avversaria con un fendente che andava dal basso verso l'alto in diagonale da sinistra verso destra, prima di fare due saltelli all'indietro per allontanarmi da quel "mostro".

Caspita, la tua reiatsu parla da sola, ma non pensavo che fossi veramente così forte.

Mantenei lo sguardo fisso su di lei mentre con la mano destra ora controllavo l'entità della ferita. Usciva del sangue ma non era eccessivamente profonda come pensavo, quindi mi rimisi in posizione di guardia e aspettai un altro attacco sperando stavolta di non essere colpito anche questa volta.

SPOILER (clicca per visualizzare)

Il mio spoiler finale è tipo un riassunto del post sopra però come vuoi tu Capo

Niente da fare, il mio fendente fu schivato senza alcun problema, Kuro era davvero abile e forte. Si allontanò anche lei con due saltelli creando un pò di distanza tra di noi. Rimasi qualche istante a fissarla, non sapevo neanche io cosa fare, non aveva punti deboli e il mio potere era una minuscola parte in confronto al suo, non mi restava altro che attendere una sua mossa e aspettare il momento giusto per sferrare una qualche offensiva. Improvvisamente Kuro scomparì dalla mia vista, con una velocità impressionante, sicuramente aveva utilizzato lo Shunpo.

"Merda ha usato lo Shunpo. Dove diavolo è finita??"

Mi guardai attorno attentamente per cercare qualche minimo indizio sulla sua posizione, ma niente, non riuscivo ad individuarla. Mi girai tempestivamente ed eccola li già pronta ad attaccarmi, si era addirittura presa tutto il tempo d'aspettare che mi girassi.

"Maledizione è dietro di me. Ha addirittura aspettato che mi girassi. Non ti lascerò prenderti gioco di me anche se sei più forte."

Kuro fece partire un fendente da destra verso sinistra cercando di colpire la mia spalla ancora sana. Stavolta però non avrei commesso lo stesso errore, infatti cercai d'intercettare il fendente con la mia Zampakuto per rallentarlo e poi saltai indietro. Come in precedenza al forza del colpo era molta e la mia guardia stava per essere di nuovo spezzata ma riuscì fortunatamente a schivare del tutto il colpo.

"Bene ora è il mio momento."

Puntai immediatamente il piede sinistro dietro di me e allungai il braccio destro, ancora sano, verso Kuro con il dito indice alzato e recitai la formula d'attivazione del Sai.

Bakudo no ichi - Sai

In questo modo cercai di bloccare o almeno rallentare i movimenti della mia avversaria almeno per qualche istante, per permettermi di ricambiare la ferita che mi aveva inferto. Quindi, appoggiai entrambe le mani sull'elsa della mia Zampakuto e cercai di colpirla con un affondo mirando nella zona addominale. Speravo con tutto me stesso che il Sai l'avrebbe rallentato quel tanto che bastava per sfiorarla, per me sarebbe già stata una grande vittoria.