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Mocassini, collant neri, gonna bianca a frappe, maglia gialla e felpa azzurra. Afferrò frettolosamente la borsa senza badare che ci fosse tutto il contenuto necessario e si avviò fuori di casa. Doveva andare. Dove di preciso non lo sapeva nemmeno lei, ma doveva andare. Se fosse rimasta dentro casa avrebbe rischiato di distruggere metà del mobiglio.
Ennesima dichiarazione per telefono. Ennesimo rifiuto brusco, degno di una brava tsundere.
Possibile che nessuno avesse il coraggio di dichiararsi faccia a faccia? Era sicuramente una delle cose che poteva odiare di più in un ragazzo, ecco perchè rifiutava tutte le richieste. E forse era anche per quel motivo che non si era mai innamorata nei suoi 15 anni e mezzo di vita. Forse nemmeno gli piacevano i ragazzi, ma non si era mai posta il problema, tantomeno aveva intenzione di porselo di lì a poco.
Mi sono rovinata la giornata!Continuando ancora a maledire una divinità non ben specificata nella sua testa, si infilò due grandi cuffie e mettendo a ripetizione le canzoni dei "My Chemical Romance" a tutto volume.
Così facendo, finì per isolarsi completamente dal mondo, nonostante il suo passo rimanesse costante e le varie stradine che percorreva non creavano problemi alla sua bussola.
Fu quando sboccò su uno dei quartieri più affollati della città che si presentò il primo problema.
Non sentiva nessun rumore a causa della musica troppo alta e riusciva a malapena a farsi largo tra le persone per colpa della sua troppo bassa statura.
Per prima cosa, finì con l'intera faccia contro il seno di una donna, per poi ricadere all'indietro con il sedere a terra e diventando paonazza.
Guardò subito la colpevole della sua caduta e rimase un pò sorpresa nel vedere che era solo una ragazza appena più grande di lei.
In particolare si soffermò sui capelli. Non ne aveva mai visti di quel colore così intenso, l' per lì pensò che erano semplicemente bellissimi.
"Love, gimme love, gimme love, I don't need it
But I'll take what I want from your heart and I'll keep it"
Le cuffie che le erano ricadute sulle spalle, continuavano ancora a ripetere la canzone, e a causa dell'alto volume si poteva udire anche a pochi metri di distanza.
Maki si riscosse sentendo l'altra porle le scuse e presentarsi.
Ehm...scusami non stavo neanche guardando dove mettevo i piedi, haha Comunque mi sembre di averti già vista, forse a scuola? Ah dimenticavo, io mi chiamo Mai Tokiha, ma chiamami solo Mai! e tu seeeei???Cercò di assumere nuovamente un colorito normale e si alzò dignitosamente in piedi raccogliendo la borsa. Nonostante gli sforzi sentiva che le sue gote erano ancora leggermente calde.
Ah... Io sono Maki. Ah giusto, Maki Kusabase! Scuse accettate, anche se ho dato una bella botta... Ehm, piacere.Rimase momentaneamente imbambolata tornando a fissare i bellissimi capelli di Mai e attendendo appunto una sua reazione. Non era molto portata per i rapporti con altre persone quindi non avrebbe saputo che altro aggiungere per non sembrare maleducata.
"Gimme more, gimme more, gimme more, shut up and sing it with me"
P.S. Dopo pretendo di fare uno yaoi degno di questo nome.
Si scusatemi stavo scrivendo una song-fic e ho finito per essere contagiata >_<