Incontro nel deserto

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BadÄpple
view post Posted on 20/9/2011, 18:09




-narrato
-pensato
-parlato



Camminavo con passo sicuro mentre i miei piedi affondavano lenti nella fredda sabbia dell'hueco mundo, il mio corpo illuminato solo dalla flebile luce della luna, in lontananza, il palazzo di Aizen, Las Noches.
Già, quel posto era tutto nuovo per me, era pieno di vita e di arrancar, esseri come me, chissà se anche loro erano assetati di libertà quanto lo ero io. Per non parlare poi di Aizen, sembrava di pronunciare il nome di un qualche dio rempiendosene la bocca, eppure ero confusa su come considerarlo: da un lato stava l'odio dato dalla quasi assoluta certezza che per lui fossimo tutti sue marionette, dall'altra la profonda gratitudine verso colui che in un qualche modo le stava concedendo un'altra possibilità per vivere.
Mi lasciai confondere in mezzo a quei pensieri mentre avanzavo lenta in quel mondo vuoto: oltre a me solo sabbia e deserto.
Nonostante il nulla mi circondasse però, appena un soffio di vento mi scompigliò i capelli mi sentii viva anche in quel luogo che ispirava solo morte.
Mi fermai e riempii d'aria i polmoni respirando profondamente, poi mi sedetti a terra e afferrai un po' di sabbia, era bello sentirla scorrere tra le dita.
Infine il mio sguardo si rivolse verso la luna e l'onda di pensieri che travolgeva la mia mente si fece più forte: in poco tempo era cabiato tutto per me, ora avevo un posto in cui vivere e forse anche qualcosa da fare.
Se solo non fossero tutti degli energumeni fissati con la voglia di uccidere potrei anche stare bene...per non parlare di quell'espada psicodepresso, come minimo deve avere subito un trauma infantile...

Alla fine quel fiume di parole e immagini si formò e la mia mente si perse semplicemente nello splendore di qull'astro latteo che sovrastava il cielo dell'hueco mundo.
Mi sdraiai, le mani dietro la testa e la veste bcandida che risplendeva nell'oscurità della notte.
Chiusi gli occhi e mi rilassai, lasciandomi trascinare dalla melodia prodotta dal vento, cominciava a fare freddo ma non mi importava.
In un attimo mi tornò in mente Shizuru e la sua triste fine; improvvisamente mi assalì il rimorso. La voce mi si spense in gola. I miei occhi divennero umidi elentamente le lacrime cominciavano a velarmi la vista.
Cercai di tranquillizzarmi e mi scoprii il braccio destro per osservarne la lunga cicatrice; la accarezzai leggermente con le dita della mano sinistra, mentre qualche altra goccia d'acqua salatascorreva sulle mie guance.
Purtoroppo o per fortuna i miei pensieri vennero interrotti dall'arrivo di qualcuno, avvertivo l'energia che portava con se.
In fretta e furia mi asciugai le lacrime e mi misi a sedere cercando però di scorgere la presenza ancora lontana.

 
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*Dark_Schneider*
view post Posted on 20/9/2011, 20:18




Narrato
-Parlato-
§Pensato§


Sabbia illuminata dalla flebile luce lunare, piccole impronte si perdevano in quell'infinito deserto, disegnando una lunga strada che si muoveva distorta verso il folto di quell'arido mondo.
Un uomo, come pochi esistenti in quel mondo, vagava per quella terra, affondando i piedi nella soffice sabbia bianca e risollevandoli a fatica per muovere i suoi lenti passi, la veste bianca ondeggiava lieve nel vento, gli hakama disegnavano su di lui uno strano profilo, un tintinnio metallico lo seguiva, ritmico, l'oscillare della sua pesante arma che portava dietro la schiena produceva quel lieve, ma piacevole rumore che accompagnava quello spostamento rompendo il silenzio irreale di quella perenne notte.
Entusiasta e sorridente si guardava le mani, incredulo.
Era da un eternità che non aveva mani, non poteva afferrare nulla, ma a quell'epoca non serviva afferrare, bastava solo mordere e fendere la carne di chi lo minacciava con le sue pesanti armi naturali.
Aveva conosciuto, o per meglio dire, visto, esseri simili a lui, hollow senza maschera, esseri che come lui avevano avuto la fortuna di incontrare e ricevere quel dono dal loro signore Aizen.
In cambio di quella forza aveva solo dovuto giurare fedeltà eterna a quell'essere diverso da loro, più spaventoso in un certo senso.
Poco importava, aveva cacciato solitario per anni rintanato come un serpente in un luogo ancora più buio di una notte senza luna, seguire gli ordini di una persona con ambizioni poteva forse dare uno scopo più producente alla sua vita.
Si fermò un momento, repentino alzò la testa al cielo e come un animale che fiutava il vento avvertì una presenza simile alla sua.

-C'è qualcuno, lo sento-

Si pronunciò puntando lo sguardo nella direzione in cui soffiava il vento gelido.
Affrettò il passo, era meraviglioso correre e saltare con due gambe, anche se un po' gli mancava quel corpo serpentiforme, potersi muovere sinuoso sulla sabbia senza affondare e senza lasciare quelle fastidiose impronte, senza far rumore.
Vedeva in lontananza una figura simile a lui, il suo buon vecchio fiuto non lo tradiva, era una presenza simile alla sua.
Incuriosito si avvicinò ancora.
Solitamente era cauto nell'avvicinare qualcuno, di arrancar violenti e psicopatici ne aveva visti molti nel breve periodo di permanenza a palazzo, non voleva ingaggiare battaglia, non ora.
Rallentò il passo e si fermò a qualche decina di metri, sembrava una figura snella e slanciata, probabilmente una femmina, ma da quella distanza non poteva vedere chiaramente, la poca luce gli permetteva di vedere solo una pallida figura che si confondeva con la sabbia del deserto.
 
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BadÄpple
view post Posted on 20/9/2011, 20:52




La presenza continuava ad avvicinarsi, e lentamente cominciò a delinearsi una figura in mezzo al deserto: era un ragazzo, probabilmente anche lui un arrancar, abbastanza alto e con un fisico ben delineato, per quanto potessi intuire da quella distanza.
Cercai di percepire meglio la sua reiatsu e fui sollevata quando scoprii che era più debole della mia. Istintivamente, portai la mano alla cintola, dove stava legatata la mia spada: non avevo voglia di combattere, ma non volevo farmi neanche cogliere di sorpresa.
Continuai ad osservare il mio simile avvicinarsi, non sembrava avere intenzioni ostili, così sorridendogli mi rivolsi a lui in tono leggermente ironico.
Tranquillo, per ora non mordo...

Dopodichè mi alzai e mi avvicinai lentamente a lui: aveva, o meglio, dimostrava crica una ventina d'anni aveva dei singolari capelli viola, raccolti in una coda da cui spuntavano parecchi ciuffi.

Sembra un ananas...però è carino, speriamo solo non sia psicopatico come i tipi che ho incrociato fin'ora.

La cosa che mi colpì di più furono però i suoi occhi,con la loro eterocromia così contrastante avevano qualcosa di magnetico chi mi spaventava e attraeva allo stesso tempo, e mi sorpresi infatti a rimanerne incantata, quasi come se fossi sotto una specie di ipnosi dalla quale non potevo scuotermi.

Avevo ancora la mano sulla mia spada mentre cercavo ci capire quali fossero le intenzioni dell'arrancar, fino a quando non decisi di presentarmi: era la prima volta che accadeva da quando la mia esistenza aveva avuto inizio e infatti il risultato non fu esattamente quello sperato infatti dalla mia bocca uscì solo una domanda piena di curiosità nei confronti dell'altro arrancar.
Chi sei?

Con queste brevi parole attesi una risposta dal mio interlocutore mentre alla luce della luna osservavo i lineamenti del suo viso.

 
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*Dark_Schneider*
view post Posted on 20/9/2011, 22:02




Alquanto stupito riprese ad avvicinarsi diffidente.
Era difficile fidarsi di qualcuno quando una animale come lui uccideva chi era ferito o chi era più debole per facilitarsi il compito di sopravvivere.
Guardava negli occhi quella strana ragazza, come lui ma diversa.
Nettamente replicò alla sua frase con una delle sue provocazioni, era più forte di lui essere così, il suo strano carattere era difficile da domare e da comprendere.
La sua bocca iniziava ad aprirsi e chiudersi, pronunciando parole acide come il suo carattere, come la sua forza.

-Dovresti stare tu attenta a me, scommetto che i miei morsi sono più letali dei tuoi-

Prese poi ad accovacciarsi, prendendo in mano al contempo la sua grossa arma che teneva ferma sulla schiena.
La alzò verso il cielo notturno sgombro di nubi, tenendola in equilibrio sulla testa per qualche secondo per poi farla cadere pesantemente di lato mentre il braccio accompagnava quel movimento ampio e circolare.
Con un pesante tonfo le tre lame ricurve ossee andarono a toccare il terreno e a sprofondare sotto la morbida sabbia.
Quel preciso gesto in realtà non era una provocazione, ma una reminescenza di quando quei tre pericolosi uncini accuminati erano la propria mano, quando per riposarsi non poteva fare a meno di conficcarli per terra per non sentirne il peso.

-Sono Asmodeus-

Disse secco cambiando tono, un tono più dolce e sereno rispetto a prima.
Era abbastanza nervoso ma non lo dava a vedere, era un predatore un tempo, non poteva permettersi di mostrarsi debole o comunque intimorito d'innanzi a qualcun'altro specie se era una ragazza, un uomo debole non lo vuole nessuno.

-Tu?-

disse infine dopo una breve pausa.
Attendeva la risposta apponggiandosi con un braccio sull'asta costituita da strane fibre muscolari rosse dell'arma, si capiva ad occhio che il ragazzo era particolare, non solo per gli occhi, diversi nel colore ma anche da quell'arma molto singolare ed inquietante.
 
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BadÄpple
view post Posted on 21/9/2011, 13:08




Il ragazzo, Asmodeus, rispose alle mie parole con una specie di provocazione, che cercai di rispedirgli dritta al mittente.

Questo è tutto da vedere, tesoro, comunque sono Kuea, arrancar 44, cuarta fraccion.

Se non altro si è presentato...

In effetti potevo considerare quel dialogo un record, fin'ora tutti gli arrancar che avevo incrociato erano stati solo capaci di fare commenti sul mio fisico, con conseguenti insulti, mentali e non, da parte mia, in sintesi, nessun discorso superiore ai cinque secondi.

In seguito osservai la sua arma: era una falce a tre lame, anche se sembrava fosse uno strano braccio staccato da chissà quale animale.
Per un'istante osservai la mia spada corta e sorrisi, dopodichè mi sedetti nuovamente di fianco all'arrancar.

In confronto a quella la mia sembra un giocattolo...

Tornai a fissare Asmodeus e per qualche istante ci fummo io, lui e il vento che silenzioso faceva sibilare la sabbia del deserto.
Ripresi di nuovo la parola mentre il mio sguardo si volgeva alla luna, era una cosa in cui riuscivo a trovare la pace e,forse, anche un punto di riferimento, vista la mia natura di lupo.
E' da molto che sei qui? Io sono arrivata da poco a Las Noches, e devo dire che mi ci devo ancora abituare.

Chiusi un attimo gli occhi mentre il vento mi accarezzava la pelle, e lentamente la mia mano lasciò l'elsa della spada, appoggiandosi delicatamente sulla sabbia fredda.

Anche se ero ancora un po' sulla difensiva, sembrava che l'arrancar che mi stava accanto non avesse voglia di combattere e questo mi sollevava, in fondo se non era per allenarmi o per mangiare non mi piaceva lottare, o meglio, non mi piaceva uccidere e visto che il mio stile prediligeva l'assassinio, uno scontro voleva per forza dire la morte o mia o del mio avversario.
Riaprii gli occhi e il mio sguardo si posò su asmodeus, dopodichè gli sorrisi, era il primo arrancar con cui, almeno per il momento, potevo sentirmi tranquilla.

 
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*Dark_Schneider*
view post Posted on 21/9/2011, 19:53




Anche lei era appena entrata in quel mondo luccicante e sfarzoso di las noches, probabilmente poco prima di lui visto che gli era stato assegnato un numero e un "leader" da seguire.
Lui invece non era ancora stato "marchiato" non aveva numero, non aveva un padrone, aveva solo quel piccolo istante di libertà prima di una vita agli ordini di qualcuno.
Più ci pensava e più il sangue gli ribolliva, non poteva stare sotto le dirette dipendenza di chi gli aveva dato quella forma?
Sentiva come un debito verso Aizen, l'unico essere che non avrebbe attaccato nemmeno se ferito a morte, il resto, tutti gli altri erano solo esseri che prima o poi, sarebbero caduti sanguinanti dopo una sconfitta e avrebbero trovato la morte nelle sue fauci, com'era abituato a fare, divorare i feriti.

-Si anche io sono nuovo, non mi hanno ancora dato un numero-

Disse sorridendo mentre si alzava le lunghe maniche bianche bordate di nero, come per far vedere la sua pelle liscia e ancora priva di marchi di qualunque genere.
Passò da quella posizione accovacciata a una seduta comodamente per terra, una gamba era tesa, l'altra più rilassata piegatadi circa 90 gradi, la schiena si andava ad appoggiare comodamente alla lunga asta informe e rossa.
Comodo in quella posizione poteva rilassarsi, la ragazza al suo fianco non emanava nessun odore di aggressività, poteva stare tranquillo per ora, si capiva sia dal tono della sua voce sia da quando aveva in precedenza accarezzato la sua arma senza estrarla.

-Tu che hai vissuto più a lungo dentro quella fortezza, hai mai incontrato qualche espada o qualche altro arrancar? io ne ho visti un paio, ma non ho parlato con loro-

Parlò curioso.
Effettivamente un tipo come lui si guardava bene da incontrare persone molto più forti ed aggressive di lui senza un motivo ben preciso, era cauto come quando in passato strisciava nel lungo tunnel nero che conduceva ad altri mondi.
Effettivamente non era abituato a scontri faccia a faccia, troppo sconvenienti e pericolosi, preferiva vincere senza farsi male e spendere meno energie possibili per procurarsi il cibo, come un buon cacciatore fa di solito.
 
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BadÄpple
view post Posted on 21/9/2011, 20:54




Non ci potevo credere, dopo anni di solitudine totale, finalmente potevo parlare con qualcuno, mi sembrava quasi un miracolo, una manna dal cielo, e subito ripensai ad Aizen, mentre il senso di gratitudine prendeva il sopravvento sul mio orgoglio che nonostante tutto si rifiutava di accettare la sua autorità.
Asmodeus si mise comodo e decisi di abbassare del tutto la guardia, mentre dopo un'ininterrotta lotta per la sopravvivenza mi godevo qualche momento piacevole, o per lo meno tranquillo.
Scoprii che anche l'altro arrancar era arrivato da poco, anzi non aveva nemmeno un suo numero.
Per un attimo risi silenziosamente, poi mi rivolsi all'arrancar.
Scusa, non ridevo di te, mi è solo venuto in mente che a volte la vita, se così si può chiamare, sa essere parecchio ironica...

Mi riferivo alla situazione in cui ad un tratto mi ero trovata da quando ero entrata tra i subordinati di Aizen.

...cioè, mi spiego meglio, fino a qualche giorno fa ero un lupo, il mio elemento era il vento e l'unica cosa che desideravo era la libertà e nessuno a cui obbedire....eppure ora mi trovo qui a essere sotto gli ordini di Aizen e di un suo sottoposto psicodepresso, la cuarta espada per intenderci, marchiata come se fossi carne da macello, ma nonostante tutto, mi sento meglio di quanto non mi sia mai successo fin'ora.

Per un attimo i miei occhi vennero ricatturati dallo sguardo penetrante di Asmodeus, rimanendovi fissi mentre cercavo di coglierne ogni sfumatura, ogni singolo dettaglio: trovavo in lui qualcosa di curioso, anzi, di affascinante, ma dovetti risvegliarmi da quella specie di incantesimo poco dopo per continuare il discorso.

Comunque immagino che non ti interessi la storia della mia vita, e per quello che dicevi prima, beh, di Espada ho visto solo il damerino col trauma infantile e basta, mentre di arrancar...lasciamo stare...tu sei il primo con cui sto riuscendo ad avere una conversazione decente, gli altri avevano tutti lo sguardo fisso su ben altri punti del mio corpo...e i commenti non si riferivano certo ad altro, che culo eh?

Sorrisi nuovamente all'arrancar mentre aspettavo una sua qualunque risposta a quel fiume di parole, quando all'improvviso mi stuzzicò una curiosità mai provata prima verso un mio simile e di nuovo, mi rivolsi a lui con un tono di interesse nella voce.

Invece te fin'ora che hai fatto?

Non era mia abitudine farmi i fatti degli altri, però sentivo il desiderio di sapere qualcosa di più su quel ragazzo che mi sembrava diversa da qualunque altra creatura si fosse mai inbattuta sulla mia strada lungo tutta la mia esistenza, forse cominciavo a nutrire la speranza di non essere più sola.

 
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*Dark_Schneider*
view post Posted on 21/9/2011, 22:46




Pareva che l'istinto animale di Asmodeus non avesse fallito questa volta.
La giovane arrancar non aveva intenti ostili, più il tempo passava più questo istinto si rafforzava in lui.
Nella sua vita da hollow, nei suoi più bui ricordi non aveva trovato nessuna creatura disposta anche solo per un attimo a collaborare con lui, c'era sempre la fregatura, in fondo questo mondo abitato da mostri primordiali era un po' come una grande gabbia piena di bestie affamate, solo chi era più forte poteva nutrirsi e sopravvivere, la selezionenaturale portata a livelli esasperati.

-bhe...-

Disse prima di fare una piccola pausa.

-Io non ho fatto molto, mi ricordo solo che giravo per questo mondo deserto e poi ho deciso di sopravvivere rinchiudendomi nel garganta, è li che ho passato la maggior parte del tempo, aspettando di mangiare, fino a quando non ho incontrato degli arrancar feriti, loro mi hanno portato da Aizen che mi ha dato questa nuova forma-


Così finì per raccontare brevemente la sua "straordinaria" storia di vita, vissuta in un luogo alquanto particolare per ogni hollow.

-Tsk è logico fare apprezzamenti ad una bella ragazza come te, ma sinceramente, io avrei trovato ben altre parole per quello..non sono più un animale, ora sono, anzi, siamo esseri evoluti, meglio dimostrare di comportarsi come tali.-

Il tono dell'ultima frase era leggermente alterato, sinceramente pensava che quella forma, quel potere era un dono e come tale doveva essere sfruttato il più possibile.
Ora, a differenza di prima, aveva un cervello che andava oltre al sopravvivere e diventare forte, poteva avere idee, poteva in un certo senso anche apprendere cose diverse da come uccidere al meglio.
 
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BadÄpple
view post Posted on 22/9/2011, 13:46




All'arrancar bastarono poche parole per raccontarmi tutta la sua esistenza, rimasi colpita dal fatto che avesse vissuto praticamente sempre rintanato nel garganta, era come non essere nè all'inferno, nè in paaradiso, come vagare per anni in una specie di limbo brancolando nell'oscurità più totale.
Fu così che non riuscì a trattenere un'altra domanda anche se poteva sembrare banale.

Non ti mancava...la luce?

Non sapevo se fosse il mio istinto animale o un semplice capriccio della mia curiosità a spingermi a una tale domanda ma probabilmente non riuscivo a concepire un esistenza totalmente all'oscurità, anche perchè ,in un mondo vuoto come quello, la luna era stata per me una delle poche presenze a tenermi compagnia.

Rimasi un attimo sorpresa dal complimento inaspettato di Asmodeus e sorrisi nuovamente per poi riprendere a parlare.

Bè per quanto riguarda l'essere creature superiori era quello che mi stavo chiedendo poco fa, insieme ad un'altra valanga di pensieri, sai sarà che sono qui da poco e mi devo ancora abituare però spesso ho la sensazione di essere una marionetta, anche se non nego che mi piacciano questa froma umana e questa forza, diciamo che sono ancora confusa a riguardo.

Alzai la testa verso il cielo nero dell'hueco mundo, mentre con la mano sinistra giocherellavo con una ciocca dei miei capelli, che alla luce della luna mostravano candidi i loro riflessi argentati.

Dopodichè mi rigirai per guardare negli occhi l'arrancar e risi con gli occhi chiusi e la mano destra dietro la testa.

Bè, forse penso troppo. :lol:

 
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*Dark_Schneider*
view post Posted on 22/9/2011, 18:10




-certo che no.-

Ribattè subito alla domanda.
In fondo che divverenza c'era tra il pallido plenilunio perenne che poco illuminava tutta l'immensità della sabbia di quel mondo e un lungo corridoio illuminato solo alle due estremità dalla luce che proveniva da due mondi differenti?
Forse un essere come lei non poteva capire cosa come cacciava una creatura come lui.
Le loro nature primordiali sono differenti, lui era un misto tra un serpente ed un insetto, lei come ammesso poco fa un lupo.
I modi di fare di queste due creature non erano gli stessi ma spesso come capita tra esseri superiori si poteva coesistere e aiutarsi l'un l'altro.

-bhe forse sarà superfluo dirla ma io non ho mai avuto uno scopo prima di questa vita, per ora ho deciso di prestare i miei servigi ad Aizen-sama, magari più avanti troverò uno scopo tutto mio.-

Gli rispose ancora, guanrdandola mentre sorrideva.
Il suo viso illumitato da quella flebile luce biancastra sembrava dare una lucentezza perticolare alla ragazza, facendola apparire ancora più bella.

-Sai, quella tua espressione, i tuoi occhi...mi piacciono molto-

Disse infine timidamente, non poteva nemmeno credere a quello che aveva detto.
Sicuramente qualche giorno a dietro, quando era ancora quella bestia che strisciava per terra non avrebbe mai nemmeno pensato o immaginato di pensare questa cosa di una femmina, probabilmente l'avrebbe mangiata o costretta a placare i bassi istinti che ogni animale possiede.
 
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BadÄpple
view post Posted on 22/9/2011, 21:07




Le parole di Asomdeus mi colpirono ancora e ripartii a parlargli tranquillamente , stavolta però non contemplavo la luna, anzi ne stavo quasi ignorando l'esistenza, in quel momento ciò che i miei occhi cercavano non erano quell'astro splendente,tutt'altro.
già, lo spero per te, anche se in fondo non so bene neanch'io cosa voglio, cioè, l'unica certezza che ho è che non voglio più provare il senso di oppressione che provo da quando ho cominciato la mia vita qui, so solo che voglio vivere senza rimpianti, il più è capire come...

Passò qualche istante prima che l'arrancar accanto a me prendesse nuovamente la parola: il suono che però ne uscì, stavolta aveva un tono diverso, forse con una punta di imbarazzo, fatto sta che quelle poche parole ebbero su di me un effetto che non avrei mai potuto immaginare.
Per un attimo avvertii una sensazione nuova, il mio cuore aveva inaspettatamente accellerato il suo battito, stava correndo anche ben più forte di quando combattevo. Arrossii leggermente e mi stupii di me stessa, non era certo una sensazione a cui ero abituata, ma decisi di fare finta di niente sperando che Asmodeus non si fosse accorto di nulla.
Mentii a me stessa mentre cercavo di convincermi che no, un sentimento così umano non poteva certo appartenere ad un essere come me, eppure anche mentre ero ancora intenta a scacciarlo ritornava subito lì, in un qualche angolo di quello che sentivo potesse essere il mio cuore.

Decisamente spiazzata dal quel suo commento cercai di ribattere senza far trapelare troppo le mie emozioni, ma dalla mia voce non potè fare a meno di uscire un tono che portava con se qualcosa di dolce e allo stesso tempo imbarazzato.

Bè ecco, se per questo anche i tuoi, come dire, sono....magnetici...

Anche se magari poteva sembrare un complimento solo fino ad un certo punto,sentivo che quel termine era decisamente il più azzeccato: il suo sguardo infatti aveva davvero qualcosa che mi spingeva ad avvicinarmi sempre di più a lui, ma, anche se con fatica, cercai di ignorare anche quella sensazione mentre continuavo a perdermi nella profondità del suo sguardo, sperando che a quel commento non seguisse solo un silenzio imbarazzato.

 
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*Dark_Schneider*
view post Posted on 23/9/2011, 22:27




Velocemente uno scambio si sguardi e complimenti.
Intuiva che lei era leggermente in imbarazzo, come lui del resto a dire queste cose, non era molto naturare per degli esseri che venivano chiamati anche "senza cuore" dire queste cose.

-Grazie-

Rispose timidamente mentre con la mano sinistra si sistemanva i capelli nervosamente.
Prendeva delle piccole ciocche di capelli color viola e le spostava, quasi a caso.
Smise di toccarsi i capelli e sempre con la mancina andò ad accarezzare la sua arma dalla forma inquietante.
La prese saldamente e la spostò leggermente creando dei piccoli solchi nella sabbia fredda e sottile, riposizionò l'arma in modo da potercisi appoggiare sopra più comodamente.
Si sistemò, comodo e tranquillo, ora la sua testa si era spostava verso l'alto, il suo sguardo guardava ora la luna, non più la ragazza li vicino.
Chissà perchè lei era così attratta da quella sfera luminosa che guardava quel vuoto mondo dall'alto, alta nel cielo nero.

-Vedo che guardi spesso la luna, perchè?-

Domandò.
Sapeva già che una probabile risposte era "perchè mi piace" ma voleva sapere il perchè la luna suscitava in lei una così alto fascino.
Non poteva capire la sua natura animale, un rettile/insetto aveva gusti differenti di quelli di un lupo, non gli importava cosa c'era in cielo, se una stella la luna o il sole, voleva solo posti bui e stretti per potersi rintanare e rimanere tranquillo in agguato.
Capendo la vera natura di quella persona magari potevascoprire un'affinità maggiore.
 
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BadÄpple
view post Posted on 24/9/2011, 14:08




L'arrancar si sistemò comodamente, appoggiandosi alla sua arma, poi mi chiese i perchè della mia abitudine di guardare la luna.
Non mi ci volle molto a rispondere e infatti le mie parole non si fecero attendere.

Bè, come ti ho detto, sono un lupo, è il mio punto di riferimento, come puoi immaginare fin'ora la mia vita l'ho passata in solitudine cercando di vivere al meglio, quindi la sua luce era una delle cose che mi ha tenuto compagnia. E poi in parte rappresenta anche ciò che vorrei essere: spesso spero che anche la mia anima possa essere così bianca, anche se non credo di potermelo più permettere, ho la morte di una persona molto cara sulle spalle.

Gli dissi con un tono quais amaro nella voce, certa che mi sarei trascinata a dietro la colpa della morte di mia sorella fino alla fine della mia esistenza. D' impulso sentii di dovergliene parlare e dopo un breve momento di silenzio ripresi la parola anche se ora la voce era tenue e faticava a uscire dalla gola.

Si chiamava Shizuru, era mia sorella.

Non avrei certo pensato di potere mai rivelare una cosa del genere a qualcuno e per la seconda volta quella sera mi stupii di me stessa, non mi piaceva condividere la mia tristezza con gli altri, preferivo portare da sola le mie croci.
Mi lasciai andare all'indietro di peso, appoggiando la mia schiena sulla sabbia per guardare meglio il cielo oscuro che sovrastava l'Hueco mundo, mentre lentamente cominciava a germogliare in me un nuovo pensiero.


In fondo la luna non può esistere senza il cielo.




E dopo questa tagliamoci le vene in allegria xD
 
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*Dark_Schneider*
view post Posted on 26/9/2011, 16:46




Poteva sembrare senza cuore ma 200 anni in solitudine lo hanno cambiato, non era più un essere con sentimenti, aveva pensato a se per così tanto tempo che non riusciva più a concepire bene cosa fosse quel sentimento che legava assieme due persone.
Ricordava forse il suo nome, amore, il tempo ne ha cancellato ogni ricordo facendo diventare arido il suo cuore ora molto più umano di prima.
Poteva forse la sua nuova e rinnovata forma riportare in vita quei sentimenti dimenticati e coperti da odio per così tento tempo?

-mi dispiace-

Disse a voce bassa.

-Io non ricordo nulla della mia vita precedente, non ricordo come si fa a provare amicizia, amore, compassione, per 200 anni ho vagato da solo, ho dimenticato tutto anche come si fa a provare sentimenti...è possibile secondo te riportare in vita queste cose?


Troppi dubbi gli frullavano per la testa in quel momento, un essere come lui, creato solo per combattere e servire, coe poteva aver bisogno di sentimenti, in fondo era per metà un insetto, un essere molto semplice, una forma di vita che si è evoluta solo per rendere più semplici i suoi compiti, per massimizzare le sue doti.
In fondo però sentiva che nel suo aridio essere qualcosa si stava risveglando, come se si stesse affezionando a quella splendida ragazza appena conosciuta.
 
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BadÄpple
view post Posted on 26/9/2011, 17:49




Una domanda e di nuovo sentii il mio cuore accellelare. Cominciai a temere che anche Asmodeus potesse sentire il suo battito frenetico.
Stavo forse sognando? O era semplice illusione? No, lui era lì accanto a me. Non esitai. Feci quello che per natura ero sempre stata brava a fare, seguire il mio istinto. Lentamente mi alzai e avvicinai il mio viso al suo, abbastanza da potere sentire il suo respiro.

Dalla mia bocca uscirono poche parole, non sentii il bisogno di pensarle, erano già lì, pronte a trasformarsi in suono.

Forse

Non trascorse nemmeno un istante senza che i miei occhi si sottraessero al suo sguardo.
Mi bastò avvicinarmi di pochi centimetri, un movimento quasi impercettibile.

Fu un bacio rapido,fugace, quasi rubato, il momento in cui le mie labbra toccarono le sue, mi ritrassi subito, confusa, ma soprattutto stupita di quanto era appena accaduto.
Lentamente le mie certezze si sgretolarono, almeno quelle riguardo all'amore. In più di cento anni, assetata, anzi,accecata, dal desiderio di libertà, l'avevo visto solo come una catena e io avevo deciso di spezzare ogni legame. Ora tutto si stravolgeva: desideravo che quel sentimento, che quell'arrancar che stava al mio fianco, diventasse il mio posto nel mondo, il mio cielo.
Non sapevo più niente di me, di lui, del mondo, non sapevo se quel sentimento mi avrebbe bruciato le ali, se quella era tutta una farsa e sarei morta, certamente sarei morta col sorriso.

Posso...essere io a ricordartelo?

 
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18 replies since 20/9/2011, 18:09   160 views
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