Narrato
-Parlato-
§Pensato§
Sabbia illuminata dalla flebile luce lunare, piccole impronte si perdevano in quell'infinito deserto, disegnando una lunga strada che si muoveva distorta verso il folto di quell'arido mondo.
Un uomo, come pochi esistenti in quel mondo, vagava per quella terra, affondando i piedi nella soffice sabbia bianca e risollevandoli a fatica per muovere i suoi lenti passi, la veste bianca ondeggiava lieve nel vento, gli hakama disegnavano su di lui uno strano profilo, un tintinnio metallico lo seguiva, ritmico, l'oscillare della sua pesante arma che portava dietro la schiena produceva quel lieve, ma piacevole rumore che accompagnava quello spostamento rompendo il silenzio irreale di quella perenne notte.
Entusiasta e sorridente si guardava le mani, incredulo.
Era da un eternità che non aveva mani, non poteva afferrare nulla, ma a quell'epoca non serviva afferrare, bastava solo mordere e fendere la carne di chi lo minacciava con le sue pesanti armi naturali.
Aveva conosciuto, o per meglio dire, visto, esseri simili a lui, hollow senza maschera, esseri che come lui avevano avuto la fortuna di incontrare e ricevere quel dono dal loro signore Aizen.
In cambio di quella forza aveva solo dovuto giurare fedeltà eterna a quell'essere diverso da loro, più spaventoso in un certo senso.
Poco importava, aveva cacciato solitario per anni rintanato come un serpente in un luogo ancora più buio di una notte senza luna, seguire gli ordini di una persona con ambizioni poteva forse dare uno scopo più producente alla sua vita.
Si fermò un momento, repentino alzò la testa al cielo e come un animale che fiutava il vento avvertì una presenza simile alla sua.
-C'è qualcuno, lo sento-Si pronunciò puntando lo sguardo nella direzione in cui soffiava il vento gelido.
Affrettò il passo, era meraviglioso correre e saltare con due gambe, anche se un po' gli mancava quel corpo serpentiforme, potersi muovere sinuoso sulla sabbia senza affondare e senza lasciare quelle fastidiose impronte, senza far rumore.
Vedeva in lontananza una figura simile a lui, il suo buon vecchio fiuto non lo tradiva, era una presenza simile alla sua.
Incuriosito si avvicinò ancora.
Solitamente era cauto nell'avvicinare qualcuno, di arrancar violenti e psicopatici ne aveva visti molti nel breve periodo di permanenza a palazzo, non voleva ingaggiare battaglia, non ora.
Rallentò il passo e si fermò a qualche decina di metri, sembrava una figura snella e slanciata, probabilmente una femmina, ma da quella distanza non poteva vedere chiaramente, la poca luce gli permetteva di vedere solo una pallida figura che si confondeva con la sabbia del deserto.