BadÄpple |
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| Un muro bianco, un pavimento bianco, un soffitto bianco sopra il quale stava un altro piano bianco fatto di muri bianchi e pavimenti bianchi. Ecco, questa era Las Noches, la reggia di Aizen. E io mi ero persa. Continuavo a guardarmi intorno senza la minima idea della direzione da prendere per riuscire a ritrovare il mio alloggio, cercavo disperatamente un punto di riferimento, ma invano, quel posto rasentava la disoccupazione più totale per ogni spazzino presente sulla faccia dell'universo, era tutto ugualmente bianco. Cominciavo a sentirmi piuttosto alterata tanto da sentire l'istinto omicida ribollire nelle vene, quando ogni volta che giravo un angolo mi sembrava di finire sempre nello stesso identico punto.
Ok, adesso faccio un buco nel muro oppure prendo la testa del primo che passa e ce la sbatto contro fino a quando non riesco ad avere uno straccio di punto di riferimento.
La calma era andata a farsi benedire, probabilmente avrei preso a testate chiunque mi fosse capitato a tiro in quel momento, anche un espada se il mio destino avesse disgraziatamente voluto.
Waaa, ma dico, uno straccio di tinta sui muri no eh? Stupido Aizen dal braccino corto, la prossima volta che devi costruire una reggia, metti dei cartelli almeno >___<
Andai a naso verso un corridoio a caso, inutile dire che era bianco, e avvrettai il passo fissando un punto indefinito davanti a me, talmente sclerata che temevo che a momenti anche i miei capelli potessero prendere vita, talmente sclerata da non accorgermi dell'arrancar a cui stavo andando addosso. Non fu un impatto violento, e non mi feci troppo male, però era davvero l'ultima goccia: senza neanche fare caso a chi avessi di fronte alzai la testa ed esordii con un elegante:
AAAAAAH, CHE CAZZO VUOI ADESSO?!?!?!
Dopo quell'urlo la rabbia cominciò lentamente a sbollire, e con altrettanta velocità cominciai a inquadrare il mio interlocutore, consapevole della bellissima figura appena fatta.
Ah, eh, oh, ehm...dicevo, che bel cielo eh?
Avvertii solo dopo la reiatsu che emanava il suo corpo e tutto ciò che riuscì a partorire il mio cervello mentre sulla mia faccia si delineava un'espressione a metà fra lo stupore e il terrore fu:
...Oh...
Lentamente mi rialzai portando una mano dietro la testa e abbozzando un sorriso.
No, beh, scusami è che sono qui da poco e mi sono persa hahaha, sai per caso dove siamo? ... ti prego dimmi che non ti sei perso pure te
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