Narrato
-Parlato-
§Pensato§
*Voce zampakuto*
Era da giorni ormai che lo Shinigami non si faceva vedere più in giro, passava la maggior parte del suo tempo da solo a leggere in una saletta isolata della caserma d'appartenenza, non aveva più avuto contatti umani da allora, non che gli mancavano, ma il suo ritirarsi in quell'isolamento lo rendeva ancora più strano del solito.
Non teneva menneno più il conto dei giorni, chiuso in quel caldo silenzio e lontano da tutti stava perdendo il senso del tempo.
A svegliarlo fù il rumore acuto e stridente di alcune sirene che iniziarono a suonare, voci nell'aria stavavo chiamando a gran voce tutti coloro che potevano combattere e con una certa esperienza, si vociferava di un'invasione da parte di alcuni arrancar.
*Che facciamo ragazzo, andiamo o rimaniamo nascosti qui come topi?*Disse la voce di un samurai che solo Tetsuo poteva udire.
§Perchè doveri andare? tanto ci saranno già li persone più meritevoli di me, saranno loro a combattere per tutti§Replicò così il dio demma morte mentre cautamente chiudeva il libro che stava leggendo per posarlo a terra, vicino auna pila di altri libri che aveva letto nei giorni precedenti.
*Perchè pensi di essere debole e di poco conto? cosa ti è preso? prima desideravi tanto confrontarti con tutti e ora stai qui a marcire in solitudine? dai svegliati e vai a combattere, non sarai mai forte se rimani qui*A quelle parore Tetsuo non rispose subito, aveva dubbi, si sentiva debole, era come se il suo spirito combattivo fosse venuto a mancare, non aveva intezione di andare a proteggere il fronte insieme ai suoi compagni d'arme.
L'altra metà di lui, quella che risiedeva nella spada non aveva intenzione di arrendersi, voleva riportare alla luce il vecchio Tetsuo, quello sempre pronto a sacrificarsi per aiutare qualcuno, quello che combatteva per proteggere i più deboli da creature bestiali e affamate di sangue.
§Cosa cambia, anche se combatto rimarrò debole....§*é quì che ti sbagli se non combatti rimarrai debole, se non affronti il nemico non potrai migliorare, era così che la pensavi ricordi?*§Forse hai ragione, farò un tentativo questa volta§Così aiutato da un amico che solo lui poteva sentire lo shinigami dagli occhi scarlatti si decise ad alzarsi e prendere mano alla spada, uscendo da quella piccola stanza che lo aveva tenuto al sicuro per giorni.
Silenziosamente uscì dall'edificio principale, guardandosi attorno vedeva i pochi shinigami rimasti correre disordinatamente verso le zone più interne, quelle vicino alla sede della prima brigata, mentre, secondo quello che sentiva dagli autoparlanti, gli shinigami più forti erano attesi al punto di raccolta insiema ai capitani per respingere il nemico.
Un attimo d'esitazione, lo sguardo andò veloce verso gli alti edifici della prima brigata che sovrastavano gli altri per la loro maestosità, subito dopo si voltò verso la direzione giusta e iniziò a correre, reggendo la sua spada con la sola mano sinistra, tenedola per il fodero, esattamente all'estremità, vicino alla tsuba.
Correndo raggiunse il punto d'incontro, era l'ultimo arrivato, e tra i presenti, oltre i capitano scorgeva anche molte vecchie conoscenze.
Si mise davanti ai capitani, sull'attenti, non rivolse parola parola a nessuno, attendeva solo gli ordini, nulla più.