una giornata come tante...o forse no?, ruolata libera per Ai e Taro

Quella sera avevo voglia di camminare.
Ero uscito presto, sarei partito per il mondo terreno da un momento all'altro. Quella poteva essere l'ultima notte che passavo alla Soul Society.
*Mica morirò là*
Pensai, ma dentro di me sapevo che nulla era scontato.

*Devo salutare Ai*
Pensai tra me e me.
Non la vedevo da un giorno, e già ne sentivo la mancanza. Da quando ero diventato shinigami, lei era l'unica persona alla quale mi fossi legato.
Ero arrivato alla dodicesima compagnia.
Vidi una persona, ma con il buio non riuscii a capire chi fosse.

*Che non sia quel pazzoide del capitano Kurotsuchi? Se è lui scappo a gambe levate*

Mi avvicinai un po', e finalmente capii chi era.

Ai?!
Dissi piacevolmente sorpreso.

Ciao, cosa fai da queste parti? Come stai? Il tuo braccio?
La travolsi così, con quella valanga di domande, ma in fondo credevo di conoscere già la risposta.

*E se... sogna, Taro!*
Pensai con autosadismo.

Ciao^^Bè, il braccio tutto bene comunque ero venuta qui perchè... ehm... perchè... perchè volevo vederti...
Mi disse tutta rossa in viso.

*Ma allora a questo mondo esiste anche qualcuno che tiene a me... che mi vuole bene... *
Pensai al settimo cielo. Per me era giunta l'ora di tirare dire tutto quello che non le avevo detto.
Quella poteva essere l'ultima occasione, sapevo benissimo che le mie probabilità di sopravvivere non erano alte, e, che se fossi tornato indietro, sarebbe stato solo per lei.

Ecco... io... volevo dirti che... domani parto per il mondo terreno, ed ero venuto a salutarti.
Le dissi. Fin qui tutto bene.
Non so se tornerò... quindi, io... prima di partire... volevo dirti che... io... io... io...
Trassi un profondo respiro. Le dichiarazioni non erano proprio il mio forte.
Io ti amo.
Conclusi esplodendo. Mi sentivo molto più leggero.
La guardai, aspettando qualcosa, una reazione, una frase, un affondo mirato alla mia pancia, o un ceffone in pieno volto.

Mi si avvicinò e mi baciò.
Ricambiai il bacio, e la tenni stretta a me.
Il calore che sentivo provenire da lei mi liberava da ogni preoccupazione.
Avevo una ragione per vivere.
Non potevo morire.

Torna presto... so che tornerai...
Mi disse.

Non morirò... non posso morire
Le dissi sottovoce, e poi la baciai di nuovo.

Parto domani mattina presto, non stanotte.
Le dissi, e le strizzai l'occhio.
Aspettai lì, abbracciato a lei, in attesa che facesse qualcosa, che mi dicesse qualcosa, qualsiasi cosa.

E allora stanotte staremo insieme...
Disse, e il mio battito cardiaco aumentò a mille.

*Forse... no... non ci credo... sarebbe troppo bello se...*

...VESTITI
Aggiunse poi, e tutto si fermò.

*Come volevasi dimostrare... bè, tanto ho dormito tutto il pomeriggio, quindi anche passare la notte a zonzo per la Seireitei non mi creerà troppi problemi*
Pensai.

Non ero deluso, ero abituato ad essere sempre tre mosse avanti, e mi ero abituato a vedere le mie previsioni più rosee infrante.

Ooooook
Le dissi semplicemente.

Ehm... allora... adesso dove andiamo?Le chiesi alquanto incerto sul da farsi.

Mi baciò di nuovo.

C'è tempo no?^^ Comunque non so, scegli te dove andare^^
Disse

C'è tempo... quella frase mi risuonava in testa.
Forse aveva ragione, e io sarei tornato sano e salvo, e avrei riso sulle mie ansie di quella notte, ma ne ero tutt'altro che certo.

*Da domani, la mia vita sarà appesa a un filo. Non voglio morire.*
Pensai, provando qualcosa di simile alla paura.

Meglio muoversi... qua rischiamo di finire in ammollo...

Già... pare che stia per venire giù un diluvio... comunque sarà meglio andare al coperto, non trovi?
Le dissi, notando i nuvoloni neri che si addensavano in cielo.

Andiamo a mangiare il ramen?
Le chiesi. Era tardi, ma io avevo fame a qualsiasi ora del giorno, quindi pensavo andasse bene.

Oppure potremmo andare al bar
Proposi. Rimasi lì in piedi aspettando una sua risposta.

Vada per il ramen^^
Disse.
Mi prese per mano e iniziammo a camminare.

Ah, Taro... adesso nel mondo reale dovrebbe esserci anche mia sorella Kuro... se la vedi salutala^^ e poi non preoccuparti, se hanno organizzato una spedizione non sono certo allo sbaraglio, sta tranquillo.
Mi disse per tranquillizzarmi, ma sentivo che stringeva più forte la mia mano.
Nonostante ciò, mancavano poche ore alla mia partenza, e mi sentivo come un condannato che sta per andare al patibolo.

*Sua sorella Kuro... so chi è, e spero proprio che non sia gelosa, o le cose andranno davvero male.*
Pensai, temendo di venire falciato dalla sua zanpakuto.

In poco tempo arrivammo davanti al ramen. O almeno, a me era sembrato davvero poco. Quando si ha il fiato della morte sul collo, il tempo passa dannatamente veloce. A quell'ora non c'era nessuno, tranne noi due.

Partiamo con uno?
Le chiesi sorridente, prima che ci sedessimo.
Cercavo di nascondere la mia tensione, ma ero sicuro che lei la percepisse tutta.
Non volevo caricarla di preoccupazioni inutili(?), ma a quanto pare non ci stavo riuscendo bene.

Ma sì dai forse è meglio così ^^
Disse sorridendo.
Sbadigliò. Doveva avere sonno, dopotutto era notte fonda, e che io sapessi non c'era nessuno al di fuori di me che dormisse tutto il giorno.

Ci sedemmo, dopodichè mi guardò.
Taro?
Mi chiamò.

Sì?
Risposi sorridente.
Si sciolse i capelli e mi diede il suo nastrino blu.

Tieni... è il mio preferito riportamelo quando torni^^
Mi disse.

*Lei crede in me. Non mi avrebbe dato il suo nastrino preferito se avesse saputo che non sarei tornato. Non posso morire. Qui c'è qualcuno che mi aspetta.*

Te lo riporterò a costo di strisciare dal mondo terreno fin qua.
Le dissi deciso.
Grazie ad Ai mi sentivo meglio. Non sarei morto là.
Sarei tornato, non me ne fregava niente dei nemici, degli espada, degli arrancar, degli hollow e di Aizen.

*Loro provano questi sentimenti? NO! Allora, finchè non arriveranno a provarli, non potranno mai sconfiggere me, che combatto per proteggere i più deboli, per diventare forte per questo, per tornare a casa. Arrancar fatevi avanti, vi aspetta la morte.*
Pensai più deciso e convinto che mai. Non ero teso.

Ero pronto. Dovevo tornare. Avrei massacrato qualsiasi nemico.

*Gli arrancar mi fanno proprio schifo: sono solo degli idioti che combattono per un tiranno senza ideali, alla ricerca del solo potere, senza capire che il potere senza ideali non è niente, non serve a niente e non porta a niente. Aspettami, Aizen. Sto diventando forte per te. E poi, fa attenzione, perchè, quando sarò forte abbastanza, verrò da te e falcerò te, gli espada e chiunque altro con il mio bankai, senza possibilità di fuga.*

Grazie Ai
Dissi, e la abbracciai.
Grazie a te, che riponi in me tanta fiducia, il mio cuore ha finalmente raggiunto la pace.
Le dissi, per la prima volta, nella mia vita, tranquillo e senza preoccupazioni.